“La gran parte delle audizioni (magistrati, avvocati, professori, e poi medici, scienziati, etc.) ha confermato tutte le inaccettabili criticità del decreto. Per questo continuo a pensare che sarebbe bene, in un sussulto di coraggio parlamentare, pensare al ritiro. Permangono fortissimi dubbi di costituzionalità: nella parte che si occupa di sicurezza, oltre a criminalizzare forme di aggregazione giovanile che vanno semmai gestite come avvenuto a Modena e non con un nuovo populismo penale, si rischia di colpire il diritto a manifestare di studenti, di lavoratori, e perfino dei tifosi. Ed è del tutto evidente poi che non ci siano requisiti di necessità e urgenza che giustifichino la decretazione. Per certi versi le altre parti del decreto sono ancora più inquietanti. Sulla sanità si premiano le persone che non hanno rispettato regole di salute pubblica e si offendono gli operatori sanitari che hanno fatto – quasi eroicamente – il proprio dovere. E le riforme Cartabia, poi, non vanno sospese, ma applicate, per una giustizia più efficace e per processi più rapidi. Sull’ergastolo ostativo, infine, ci vorrebbe equilibrio, tra i contenuti della sentenza della Corte e la necessità di tutelare la sicurezza dei cittadini, evitando di dare benefici a persone che mantengono legami associativi con la criminalità. Per questo consideriamo il testo già approvato dalla Camera nella scorsa legislatura un punto di sintesi che può essere migliorato”. Così il senatore del Pd Walter Verini è intervenuto nella discussione generale in commissione Giustizia a Palazzo Madama sul decreto Rave.
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