“Ieri le opposizioni, insieme, hanno denunciato i gravissimi contenuti dell’articolo 31 del DDL Sicurezza, articolo approvato ieri sera dalle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, con il voto contrario di Pd, 5 Stelle, AVS e Italia Viva. Sono contenuti che ci consegnano ad apparati dei servizi e quindi al governo pro-tempore (senza alcun controllo, senza alcun filtro di magistratura e di organismi come il Copasir) la possibilità di acquisire da tutti i soggetti che in regime di autorizzazione erogano servizi di pubblica utilità, dati sensibili, dati personali, con il rischio di vere e proprie ‘schedature’. Ma c’è di più: l’articolo approvato può colpire anche presidi importanti dell’ informazione, del servizio pubblico Rai ma anche dei media concessionari (Mediaset ed altri, per esempio), che saranno obbligati a rispondere ad eventuali richieste di servizi di intelligence, consegnando banche dati, taccuini, rivelando fonti di giornalisti e delle redazioni e perfino contatti e itinerari degli inviati di guerra. Come si comprende bene, si tratta di un autentico colpo alla libertà di informazione, alla tutela delle fonti, a principi e regole fondanti protetti dalla Costituzione, da Convenzioni e direttive europee e internazionali. Vogliamo anche noi lanciare un allarme per questo, che rappresenta obiettivamente una minaccia e che rende ancora più pesante la gravità di questo disegno di legge”. Così il senatore Walter Verini, segretario della Commissione Giustizia e Capogruppo Pd in Antimafia.


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