“Con questo emendamento noi proponiamo di finanziare, con una cifra modesta che però rappresenterebbe un segnale importante, case in cui si possa garantire l’avvio del reinserimento sociale di detenuti al termine della reclusione. Una sorta di ‘convalescenza sociale’ per chi, alla soglia della scarcerazione, 6-12 mesi prima, possa vivere in condizioni che garantiscano al 99 per cento che non tornerà a delinquere. Una misura che consentirebbe di interpretare la sostanza della funzione rieducativa del carcere. Parlo alla seconda carica dello Stato: avete compreso cosa è accaduto negli ultimi giorni? Ieri due suicidi in carcere, uno a Latina e uno a Terni, poi l’esplosione del fatto gravissimo accaduto nel carcere di Reggio Emilia, in cui un detenuto è stato torturato dentro una struttura dello Stato e su cui come Pd abbiamo presentato un’interrogazione di cui è primo firmatario il senatore Delrio. Queste sono le carceri italiane e di fronte a questo cosa sta facendo il governo? Cosa fanno il viceministro alla Giustizia Sisto e il sottosegretario Ostellari? Cosa fa il sottosegretario Delmastro delle Vedove che frequenta gli istituti di pena per fare grigliate e che intrattiene rapporti opachi con la polizia penitenziaria? Perché non sono andati nel carcere di Reggio Emilia?”. Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Walter Verini. “Uno Stato che ha a cuore i valori costituzionali – ha proseguito Verini – agisce per il rispetto della dignità di persone che hanno sbagliato e che è giusto che scontino pene in carcere, ma che non per questo vanno trattate come bestie. Ne va della civiltà del nostro Paese”


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