“È ormai davvero indispensabile che il Governo informi il Parlamento, prima possibile e in modo trasparente, sulle diverse e inquietanti vicende che riguardano azioni di spionaggio e attività di intelligence effettuate nei confronti di giornalisti, attivisti, da parte di apparati esteri e nazionali. La vicenda Paragon, ai danni del direttore di Fanpage, di attivisti e religiosi di ONG non ha avuto risposte chiare e convincenti da parte del Sottosegretario Mantovano. E ieri c’è stata la denuncia del giornalista d’inchiesta e conduttore di Report Sigfrido Ranucci, su azioni di spionaggio nei suoi confronti da parte di servizi italiani. La smentita del sottosegretario Fazzolari, accusato da Ranucci di avere in qualche modo attivato queste azioni, è apparsa difensiva ed evasiva. Tutto questo si inquadra tra l’altro in un attacco pesante (che non si ricorda da quando in Italia vige la Costituzione) alla libertà di informazione: l’articolo 31 del DDL Sicurezza, affida infatti ai servizi di intelligence – senza i decisivi filtri e controlli della magistratura – poteri di ottenere dati e notizie sensibili ( comprese le fonti) ai soggetti che producono informazione in concessione dello Stato: servizio pubblico RAI, altri gruppi. Una violazione di principi fondamentali e anche dello stesso Media Freedom Act che l’Italia dovrà prestissimo recepire e adottare, pena l’avvio di procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea. Per questo chiediamo e riteniamo necessario e urgente che Governo e Presidente del Consiglio rispondano in Parlamento, anche all’ interrogazione che stiamo presentando”.
Così il senatore Walter Verini Segretario Commissione Giustizia e Capogruppo PD in Antimafia.


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