«Non siamo stati noi a innescare un procedimento penale ma un esposto presentato da un collega di Avs. Ma la condanna per rivelazione del segreto d`ufficio è il sigillo alla inadeguatezza e allo scarsissimo senso delle istituzioni già dimostrati dal sottosegretario Andrea Delmastro». Walter Verini è uno dei quattro parlamentari del Pd (con Debora Serracchiani, Silvio Lai e Andrea Orlando) che avevano fatto visita all`anarchico Alfredo Cospito e che per questo erano stati accusati da Giovanni Donzelli (FdI) di «stare dalla parte dei terroristi». La sentenza che condanna il sottosegretario per aver fornito a Donzelli dettagli su quella visita, per Verini «rafforza l`esigenza che il ministero della Giustizia venga liberato da un personaggio che usa la sua carica, e quindi lo Stato, per colpire gli avversari». Il senatore invoca rispetto per la sentenza, ma non la ritiene il presupposto per le dimissioni. «Noi pensiamo che Delmastro dovesse dimettersi già prima di questa condanna. Ne avrebbe avuto molte ragioni: dalle sue dichiarazioni sui detenuti “da non lasciare respirare”, che dimostrano una concezione del carcere da “buttiamo via la chiave”, all`esaltazione della funzione muscolare nelle immagini per il calendario della Polizia penitenziaria. Ha dimostrato una visione estranea al dettato costituzionale sulla rieducazione attraverso la pena. E inadeguato al ruolo». Delmastro in ogni caso ha ribadito che non si dimetterà: «Certo – dice Verini – come anche il suo collega Bignami, insiste con la linea gravemente diffamatoria di accusare noi per essere andati a trovare in carcere qualcuno della cui sorte si preoccupavano personalità di grande rilievo come don Luigi Ciotti e Gherardo Colombo. Ma l`arroganza della loro posizione, quel non prendere atto e non rispettare una condanna, sono segnali di chiusura e di debolezza». Anche la presidente del Consiglio ha commentato la condanna di Delmastro dicendosi «sconcertata» per un giudizio di cui si domanda se «sia realmente basato sul merito». Per il senatore pd un`altra preoccupante conferma: «È una delegittimazione della magistratura e una minaccia ai cardini della Costituzione». Infine Verini allarga lo sguardo dalla vicenda giudiziaria del sottosegretario al quadro conflittuale tra governo e magistrati: «Una Procura, cioè uno di quegli uffici che raccontano infestati dalle toghe rosse, aveva chiesto l`assoluzione di Delmastro, un giudice, invece, lo ha condannato. Che paradosso, no?».


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