Walter Verini, senatore del Pd, sabato Chico Forti è tornato da Miami per essere trasferito in carcere in Italia: dal suo partito nemmeno una frase di commento. Neanche di critica.
«Sabato è stata, appunto, la giornata del rientro. Obiettivo da tutti auspicato. Non era il giorno delle polemiche».
Non è che magari eravate un po` gelosi del risultato raggiunto da questo governo?
«Ma no».
O magari il Pd non se l`è sentita di criticare la premier Meloni?
«E perché mai?».
L`intervento del governo era stato sollecitato da Orlando e da Amendola con un`interrogazione…
«Quindi? Hanno fatto bene. Far rientrare in Italia Chico Forti è un lavoro cominciato tanto tempo fa, per il quale abbiamo spinto in molti. Anche io».
Anche lei?
«Sì, una decina di anni fa quando ero in commissione Giustizia alla Camera. Per la revisione del processo prima e per il trasferimento in un carcere italiano dopo la condanna. È bene che questo governo abbia concluso il lavoro. È stato raggiunto l`obiettivo di un Paese intero. Però quello che ha fatto la premier Meloni non è accettabile».
Intende andare a ricevere Forti al suo arrivo in areoporto?
«È stato accolto con tutti gli onori. Mancava soltanto il tappeto rosso».
Ma lei ha appena detto: è stato raggiunto l`obiettivo di un Paese intero.
«Chico Forti è condannato in via definitiva per omicidio dalla giustizia di un Paese democratico. Lavorare a quell`obiettivo non vuoi dire poi dover accoglierlo come un eroe. Questa è pura propaganda elettorale».
Si doveva quindi far atterrare senza alcun annuncio?
«Senza fanfare. Ma non si è voluto rinunciare alla propaganda. Come successe per Cesare Battisti».
L`ex terrorista estradato dal Brasile…
«Quella volta andarono in due ad accoglierlo, era il governo Conte I».
Matteo Salvini ministro dell`Interno, Lega, e Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, M5S.
«Noi del Pd li criticammo tutti e due, senza sconti. Battisti poi era un terrorista pluriomicida».
Silvia Baraldini era condannata per reati legati al terrorismo e come Forti era detenuta negli Stati Uniti ed è stata trasferita in un carcere italiano, era agosto del 1999.
«C`era Massimo D`Alema al governo e Oliviero Diliberto ministro della Giustizia».
Pure Diliberto venne criticato in quell`occasione.
«Altri tempi. Diliberto all`aeroporto a prendere Silvia Baraldini non andò».
Perché?
«Motivi istituzionali, disse».
Allora perché le critiche?
«Diliberto dichiarò di essere contento del suo ritorno».
Parlava di una condannata per associazione sovversiva.
«Che non aveva ucciso nessuno. Che non era accusata di omicidio. Ma non è l`unica differenza con il caso Forti».
Quale altra?
«Giorgia Meloni ha inaugurato la strada dei premier. Mai nessun presidente del Consiglio aveva accolto con quegli onori di un eroe un condannato all`ergastolo».


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