“Ieri 7 gennaio avrebbe potuto essere l’occasione per riflettere su quegli anni ma così non è stato. Non credo si possa raggiungere una memoria condivisa quanto piuttosto sarebbe importante giungere ad una memoria intera su avvenimenti di tale portata. Una memoria in cui ci siano torti e ragioni di una fase storica in cui giovani vite hanno pagato un clima di odio in cui le perone che erano dall’altra parte erano nemici da abbattere e non semplici avversari. Allora bastava avere un giornale con un titolo di sinistra per essere ammazzati, i nomi sono tanti. E un destino analogo è stato condiviso anche da tanti giovani di destra: i nomi sono tanti da entrambe le parti. Oggi, soprattutto oggi, dobbiamo lavorare tutti per cercare di giungere davvero ad una memoria intera per quegli anni. Il punto di condivisione per questo sforzo collettivo è la nostra Costituzione. La Costituzione della Repubblica italiana è la base per cui si può andare a manifestare, e poi l’altro elemento fondamentale perché questo sforzo dia i suoi frutti è che, da qualunque parte vengano le apologie e o forme di violenza, queste vengano condannate. Il problema è che manifestazioni come quelle per commemorare i fatti di Acca Larentia si riducono a mera apologia del fascismo. E ciò nessuno dovrebbe tollerarlo. Simili gesti, che sono fuori dalla Costituzione, devono essere generalmente condannati: ciò significherebbe compiere un passo concreto verso una memoria intera”. Così il sen del Pd Walter Verini, capogruppo in antimafia, intervenendo nell’aula di Palazzo Madama.
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