«Da quando faccio il parlamentare è la 90esima volta che visito un carcere. La prima domanda te la rivolgono con gli occhi: «È vero che non avete fatto niente?». In 4.500 con meno di un anno o tra uno e due anni da scontare avevano una speranza. Ma il governo non ha fatto niente». Il senatore del Pd Walter Verini negli ultimi giorni è stato nelle carceri di Perugia, Terni, Rieti, Regina Coeli e Rebibbia a Roma. Oggi racconta la disperazione: «Un detenuto teneva in mano un giornale con il titolo «Parlamento bloccato, nulla di fatto per le carceri». Il tema della liberazione anticipata o dei domiciliari era qualcosa a cui stare appesi, che per chi vive in tre metri quadrati vuole dire tanto».
Ci racconti il nido di Rebibbia.
«Ho conosciuto Giacomo, il bimbo che vive con la mamma lì e ha deficit motori e di linguaggio. C`erano tre bambini e tre mamme quel giorno. I bimbi avevano 9 mesi, 2 anni e 2 anni e 6 mesi. Era un`angoscia vedere i giocattoli e la stanza colorata del nido ma con le sbarre alle finestre. L`unica colpa di quei bambini è di essere figli di madri che hanno commesso dei reati: non possono stare dentro. Bisogna aumentare le case d`accoglienza per le detenute madri e gli Icam (Istituto a custodia attenuata per detenute madri, ndr) devono essere potenziati. Purtroppo emendamenti e odg su questo sono stati bocciati». Lupi, Noi Moderati, ha detto a Qn che il decreto è un segnale comunque positivo.
«Stimo Lupi ma ho trovato le sue parole farisaiche. Dice che questi temi dovrebbero tornare ad appartenere a tutto il Parlamento, eppure la maggioranza ha bocciato i nostri 235 emendamenti al Senato. Abbiamo chiesto di ripristinare la liberazione anticipata per chi è verso fine pena e ha fatto percorsi di rieducazione. Anche a questo hanno detto no. Durante il Covid i detenuti che lavoravano potevano dormire fuori. La norma è stata prorogata da Draghi e nessun magistrato l`ha revocata. Ne beneficiavano 800 persone. Questo governo l`ha cancellata».
<Lo stop alla detenzione preventiva è una soluzione?
«No, perché è soltanto verso certi tipi di reati. La carcerazione preventiva solo per alcuni reati rischia di essere classista. E di mandare in carcere i poveri lasciando liberi i ricchi. Perché ci dev`essere allarme sociale per uno stupratore ma non per un corruttore? O per un altro reato da colletti bianchi, che danneggia posti di lavoro e cittadini? La verità è che per il governo i ravers sono pericolosi, i corruttori meno. Tanto che ha abolito l`abuso d`ufficio e allentato i presidi contro la corruzione».
Crede che davvero questo possa essere motivo di frizione nella maggioranza?
«No, non credo. Però voglio fare un appello ai Parlamentari: usate il mese di agosto per andare nelle carceri e parlate con i detenuti. Può essere un segnale importante. L`articolo 27 della Costituzione dice che la pena serve alla rieducazione. Investire in umanità, recupero e reinserimento è investire nella sicurezza della società».