“La richiesta di archiviazione della Procura di Roma sulla strage di Ustica è una brutta notizia, pur confermando la verità su cosa accadde quella sera nel cielo sopra Ustica ed escludendo piste fantasiose e frutto di depistaggi. Il DC 9 Itavia venne abbattuto da un aereo di un paese alleato (che inseguiva un MIG libico nel quale si pensava ci fosse Gheddafi) in uno scenario di guerra, sul quale per decenni ci sono stati depistaggi, false testimonianze, morti sospette, sparizione di tracciati radar. E dall’altro lato, però, la richiesta di archiviazione nasce dall’impossibilità, finora, di ottenere da paesi alleati, in particolare dalla Francia, la piena collaborazione: si sa cosa accadde, manca solo il timbro. A nulla sono valsi in questi anni richieste, rogatorie, qualche iniziativa di governi diversi. L’unico risultato lo ottennero Prodi e Veltroni nel 1997 ( il governo era presieduto da Prodi e Veltroni era vicepresidente) quando i due si mossero e ottennero i tracciati Nato dal Segretario Solana, che confermavano l’azione di guerra. Ci auguriamo che la richiesta di archiviazione non venga accolta. E ci auguriamo soprattutto che il Governo italiano si muova subito per ottenere dai paesi alleati, i cui aerei erano quella sera in quello scenario di guerra, quella collaborazione che è fin qui mancata, ma che è giusto pretendere. Per le 81 vittime, per i loro familiari, per il nostro Paese. E comunque, noi non archiviamo”. Così il senatore Walter Verini, capogruppo PD in Commissione Antimafia.
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