“Giulio Santagata è stato ministro del secondo governo Prodi e deputato dal 2001 al 2013, un politico coraggioso e geniale, un uomo generoso e buono. E’ scomparso il 5 gennaio a Modena, la città in cui ha vissuto, ha lavorato, cresciuto i suoi figli e che ha amato. Il suo nome resta legato alla più entusiasmante stagione del centrosinistra italiano e agli anni più fecondi del riformismo, prima con l’Ulivo poi con l’Unione nel 2005: due campagne elettorali, due vittorie e soprattutto una grande speranza”. Lo ha detto in Aula la senatrice Sandra Zampa, ricordando Giulio Santagata. “E’ stato in prima linea – ha proseguito Zampa – dopo essersi affermato nel suo lavoro di economista e proprio per questo lo ha fatto con straordinaria vivacità, portando nella politica la voce e il punto di vista della gente, dei cittadini, della società. Proprio questo è stato il suo rovello: promuovere la partecipazione, fare in modo che della res pubblica tutti vogliano prendersi cura, soprattutto i giovani, anche innovando forme e occasioni per rendere vera la rappresentanza e il consenso più informato e consapevole. Come organizzatore delle campagne elettorali di Prodi, Santagata ha realizzato progetti innovativi come la ‘Fabbrica del programma’ e i ‘Comitati per l’Italia che vogliamo’, strumenti di partecipazione paralleli alla vita dei partiti e forse per questo più attrattivi. Pensava che la partecipazione debba portare un risultato tangibile alle persone perché sia seria. Era questo il riformismo degli Ulivisti: radicale nelle idee e alla ricerca di soluzioni praticabili e compatibili. Altro suo rovello è stata la disuguaglianza, causa della perdita di coesione sociale e della fiducia nella politica e nelle istituzioni. Ha lavorato per un Paese dove si possa stare bene: questa è la sfida che ci lancia e che ha ancora molto da insegnare a chi ama la politica”.


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