“Abbiamo stabilito con buone ragioni che per rapidità qui non richiamo, che il prossimo congresso dovrà essere un congresso costituente per un nuovo PD. Avverto dunque un rischio che già trova riscontro nella realtà: fuori da questa sala e dalla sede nazionale, della fase costituente nessuno sembra essersi accorto a partire dai media. Per il Pd potrebbe essere un passo fatale se al cambiamento annunciato non facesse seguito niente.

Il Paese sta aspettando una proposta politica nel campo che fu dell’Ulivo e del centro sinistra che sia ricca di contenuti e di passione, aperta, coinvolgente e con dirigenti totalmente disinteressati. Occorre partire da una discontinuità vera e dell’apertura massima a voci esterne al Pd con un passo indietro della attuale classe dirigente. Penso a un Comitato di saggi presieduto dall’attuale segretario Letta, esperti autorevoli o riferimenti per la società che guidino tavoli di lavoro finalizzati a scrivere un nuovo manifesto. E insieme a questo il coinvolgimento delle realtà democratiche territoriali, provinciali, regionali, che chiami tanta gente senza confini”. Così la senatrice Sandra Zampa, nel suo intervento alla Direzione nazionale del Pd.


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