Torniamo a origini con emendamenti letti e firmati, non creati da software
‘L’abnormità della presentazione di 85 milioni di emendamenti è un attentato al funzionamento del Senato’. Così il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda, interviene in Aula dopo la decisione del Presidente Grasso. ‘Condivido la decisione del Presidente Grasso dettata da un principio di economia e ragionevolezza. È evidente a chiunque che la presentazione di 85 milioni di emendamenti non ha l’obiettivo di valutarli, discuterli e votarli. Lo stesso presentatore ha dichiarato pubblicamente che depositare quella mole di emendamenti era finalizzata solo a vedere approvata la parte della riforma cui lui teneva’.
Oltre alle motivazioni illustrate da Grasso per la non ricevibilità dei milioni di emendamenti presentati dal senatore Calderoli, Zanda sostiene che anche ‘la firma autografa’ in calce agli emendamenti ‘è un requisito che dobbiamo continuare a ritenere necessario. Non possiamo ammettere che gli emendamenti siano presentati in ciclostile o su un cd, prodotti in milioni o in miliardi da un software. Se lo facessimo creeremmo ‘un precedente gravissimo’ configurabile come ‘sabotaggio dei lavori parlamentari’. ‘Mi rendo conto – continua Zanda – che le nuove tecnologie offrono enormi possibilità’, ma sulla questione specifica ‘dobbiamo tornare alle origini presentando emendamenti che abbiamo letto e sottoscritto con firma autografa. Solo così si può garantire il lavoro parlamentare’.
Oltre alle motivazioni illustrate da Grasso per la non ricevibilità dei milioni di emendamenti presentati dal senatore Calderoli, Zanda sostiene che anche ‘la firma autografa’ in calce agli emendamenti ‘è un requisito che dobbiamo continuare a ritenere necessario. Non possiamo ammettere che gli emendamenti siano presentati in ciclostile o su un cd, prodotti in milioni o in miliardi da un software. Se lo facessimo creeremmo ‘un precedente gravissimo’ configurabile come ‘sabotaggio dei lavori parlamentari’. ‘Mi rendo conto – continua Zanda – che le nuove tecnologie offrono enormi possibilità’, ma sulla questione specifica ‘dobbiamo tornare alle origini presentando emendamenti che abbiamo letto e sottoscritto con firma autografa. Solo così si può garantire il lavoro parlamentare’.