Mercoledì prossimo assemblea con Renzi per rispettare scadenza del 15 febbraio
‘Nell’ultima settimana, l’assemblea dei senatori democratici si e’ riunita due volte per discutere sulla riforma del bicameralismo paritario. E’ la prima volta, da dieci anni che sono in Senato, che l’assemblea si riunisce per dibattere sulla sorte del senato. Lo faremo ancora mercoledì prossimo con il segretario e, in quella circostanza, mi auguro si possa definire il quadro per rispettare la scadenza del 15 febbraio’. Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda nel corso della direzione del Pd. E ha spiegato: ‘La cosa politica importante, e’ l’unanimita’ riscontrata sul superamento del bicameralismo perfetto e sulla trasformazione del Senato in Camera non legislativa. C’è’ stata poi una larghissima maggioranza sulla trasformazione dei componenti in eletti di secondo grado. Sulle competenze del ‘nuovo’ Senato ci sono stati molti interventi poiché l’aspetto è di grande complessità e vi sono aspetti tecnici molto rilevanti’.
Zanda si è detto d’accordo con l’esigenza di di ‘allargare la platea’ di questa riforma agli altri partiti, sia perché ‘le regole del gioco si cambiano insieme’, sia perché vi è ‘un’importanza legislativa obbligata: la necessità di ottenere i due terzi dei voti della Camera e i due terzi al Senato’.
‘Finanziamento pubblico ai partiti, legge elettorale, Senato, titolo V, ma anche divieto di cumulo delle cariche pubbliche e abolizione delle province. Sono tutti provvedimenti dietro ai quali vi è un’idea di rinnovamento dello Stato di cui sentiamo necessità da tempo e che può essere completata riprendendo in mano l’attuazione dell’art 49 della Costituzione. Con una sola camera legislativa – ha aggiunto – perché non pensare a una sezione della Corte cui attribuire i poteri sulle immunita, sulle autorizzazioni e sui titoli dei parlamentari. Abbiamo anche la possibilità di pensare, in questo quadro, all’unificazione in un unico ruolo delle carriere amministrative di Camera e Snato. E’ un tema non laterale, rinforzerebbe il sistema e valorizzerebbe professionalità molto elevate’.
Zanda si è detto d’accordo con l’esigenza di di ‘allargare la platea’ di questa riforma agli altri partiti, sia perché ‘le regole del gioco si cambiano insieme’, sia perché vi è ‘un’importanza legislativa obbligata: la necessità di ottenere i due terzi dei voti della Camera e i due terzi al Senato’.
‘Finanziamento pubblico ai partiti, legge elettorale, Senato, titolo V, ma anche divieto di cumulo delle cariche pubbliche e abolizione delle province. Sono tutti provvedimenti dietro ai quali vi è un’idea di rinnovamento dello Stato di cui sentiamo necessità da tempo e che può essere completata riprendendo in mano l’attuazione dell’art 49 della Costituzione. Con una sola camera legislativa – ha aggiunto – perché non pensare a una sezione della Corte cui attribuire i poteri sulle immunita, sulle autorizzazioni e sui titoli dei parlamentari. Abbiamo anche la possibilità di pensare, in questo quadro, all’unificazione in un unico ruolo delle carriere amministrative di Camera e Snato. E’ un tema non laterale, rinforzerebbe il sistema e valorizzerebbe professionalità molto elevate’.