“Sarebbe facile ricordare ai senatori 5stelle e della Lega le loro gazzarre della scorsa legislatura contro l’utilizzo dei decreti legge da parte del governo.
Ma il punto è un altro.
Nel febbraio 2012 il Parlamento è stato formalmente avvisato dalla Corte Costituzionale che nelle leggi di conversione non possono essere inserite norme estranee “alla materia e alle finalità” dei decreti legge.
Il testo approvato in Commissione mostra come per la maggioranza e per il governo non contino nulla né le sentenze della Corte, né i richiami del Presidente e delle altre alte cariche istituzionali.
Questa mattina un quotidiano riferisce che dai dieci articoli iniziali il testo del decreto è arrivato a 61 pagine di emendamenti.
Il Governo pensa di sostituire la democrazia parlamentare con una democrazia che chiamano diretta e che di democratico non ha nulla.
Oggi la maggioranza sfida la Corte Costituzionale approvando una legge di conversione palesemente incostituzionale.
Chiedo alla Presidente del Senato di difendere l’onore del Senato e di esercitare tutte le sue prerogative con quel rigore che è non solo necessario, ma persino obbligatorio quando risulta evidente che la palese incostituzionalità del provvedimento che il Senato si appresta ad approvare è dovuta alla vistosa distanza tra il testo del decreto legge e quello del disegno di conversione”. Lo ha detto il senatore del Pd Luigi Zanda, intervenendo in aula a Palazzo Madama durante la discussione sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata al Dl Semplificazioni.


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