“Nel tempo necessariamente breve che ci separa dal voto, come ha recentemente ricordato Luciano Violante, sono ancora possibili alcuni interventi mirati sui Regolamenti delle due Camere, in grado di incidere positivamente sulla qualità e la produttività del lavoro parlamentare” . Così il presidente dei senatori del Per Luigi Zanda in un intervento pubblicato su “Il Sole 24 Ore”. “Le modifiche dei Regolamenti sono votate dalla sola Camera alla quale appartiene il Regolamento che si modifica e, quindi, la loro approvazione è più rapida rispetto all’ordinario procedimento legislativo” spiega. E aggiunge: “Le modifiche migliorative dei regolamenti da apportare nel poco tempo che ci rimane, potrebbero essere sei. La prima. Introduzione della sfiducia costruttiva, obiettivo che può essere raggiuntostabilendo che la mozione di sfiducia è ammissibile solo se contiene l’indicazione del nome del candidato alla presidenza del Consiglio che i sottoscrittori della mozione, in caso di vittoria, proporranno al Capo dello Stato.

La seconda. Contrasto alla frammentazione dei gruppi parlamentari, in funzione della tutela della governabilità e della razionalizzazione del sistema politico. Escludendoche nel corso della legislatura possano nascere nuovi gruppi parlamentari se non scaturiti dalla fusione dei gruppi parlamentari corrispondenti alle liste che si sono sottoposte al vaglio elettorale. La terza riguarda le proposte di iniziativa popolare. Si potrebbe stabilire che su di esse le Camere deliberano entro 90 giorni dal deposito. La quarta interverrebbe sui i decreti legge. I Presidenti delle Camere non possono trasmettere alle Commissioni i decreti legge che non rechino misure di immediata applicazione e di contenuto specifico e omogeneo. Questa misura impedirebbe la proposizione di decreti legge omnibus, incomprensibili e pieni di misure disparate e non omogenee. La quinta. Dovrebbe essere volto a mettere fine alla prassi dei maxiemendamenti,stabilendo l’inammissibilità di articoli o emendamenti a contenuto non omogeneo e non specifico.

La sesta. Potrebbe incidere in misura consistente sulla qualità del lavoro parlamentare dando più spazio e più forza al lavoro istruttorio delle Commissioni attraverso una riserva loro dedicata di tre giorni alla settimana, almeno per quattro settimane a bimestre”. “Quel che è certo – conclude Zanda – è che l’avvio della prossima legislatura potrebbe avere ben altre prospettive se nel poco tempo che ci resta il Parlamento riuscisse a mettere mano ai Regolamenti”


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