Presidente Zanda, i ballottaggi sono vicinissimi ma nel Pd c’è chi rema contro?
«Ho girato molto in queste ultime settimane a Roma. Sono stato nei mercati e nelle sezioni e ho visto molto interesse da parte dei cittadini. Nella mia sezione, in via dei Giubbonari, ho visto un grande lavoro sia per Giachetti che per la presidente del primo municipio Alfonsi. Non credo ci sia chi rema contro e se c’è qualcuno che lo fa si muove sottotraccia».

Quindi non è D’Alema?
«Ho letto smentite e conferme su D’Alema. Sto a quello che ha dichiarato ufficialmente».

Sì ma che vota Giachetti non lo ha detto
«Senza l’unità del Pd non è solo il partito ad essere danneggiato è l’intero sistema politico ad esserlo. In questo momento con un centrodestra spappolato e due forze antisistema come Lega e Cinquestelle, l’unità del Pd è una garanzia per la tenuta della democrazia italiana».

Tommaso Montanari ha confermato di aver ricevuto telefonate da Massimo D’Alema…
«Non ho ben capito come stiano veramente le cose. Faccio un’osservazione generale: io non suggerirei a nessuno di fare l’assessore di un sindaco avversario del mio partito».

A Roma il partito è devastato. E’ un caso particolare o c’è malessere un po’ dappertutto?
«Roma ha avuto problemi tali da portare al commissariamento del partito. Il lavoro di commissariamento sta funzionando e penso che a breve il PD ROMANO potrà essere restituito alla sua normale vita democratica. In tempi ragionevoli si faranno i congressi».

Non pensa che si governa peggio avendo dei sindaci contro? Soprattutto il sindaco di Roma?
«Il Pd nelle quattro città più importanti dove si vota ha ottimi candidati e la loro elezione aiuterebbe molto queste città a crescere ancora. Eleggere un sindaco al posto di un altro produce conseguenze solo sulla città».

Ma le politiche nazionali possono cambiare a seconda di chi governa le città?
«Non deve accadere e non accadrà».

Quindi le Olimpiadi a Roma si potrebbero fare comunque anche se vincesse la Raggi?
«Le Olimpiadi a Roma dividono due candidati che sono molto diversi l’uno dall’altra e la scelta produrrà serie conseguenze sulla vita dei romani. D’Altra parte Giachetti è una persona esperta ed onesta. Ha una solida esperienza che si rifà a due grandi sindaci di questi tempi come Rutelli e Veltroni e che si collega ad altri due grandi sindaci della vecchia scuola come Argan e Petroselli. Dall’altra c’è una candidata di cui non sappiamo nulla se non che ha iniziato a lavorare nello studio Previti, ha fatto la presidente di una società quantomeno discussa, che in consiglio comunale non ha mai aperto bocca e nelle sue autocertificazione ha Mancato di trasparenza per colpa o per dolo, come dice dice Alfonso Sabella. Una candidata alla quale il suo partito fa sottoscrivere una sorta di contratto che la condiziona persino nella scelta dei collaboratori».

Sta dicendo che sarebbe un errore fare esperimenti a Roma?
«Osservo al Senato un partito, il M5S, che era entrato con cinquantatre senatori e diciannove sono scappati a gambe levate. Non mi sembra una garanzia per Roma e consegnare una delle più importanti città del mondo ad una candidata che non ha dimostrato nulla delle sue capacità è pericoloso».

Lo dice da presidente da presidente dell’Agenzia del Giubileo del 2000?
«Il successo del Giubileo del 2000 è che la sua preparazione ha reso Roma vivibile per tutti i romani. Tutti i servizi furono messi a punto, dalla nettezza urbana alla sicurezza, alla viabilità. Tutto con grande soddisfazione dei cittadini e dei visitatori. Le Olimpiadi hanno una gestazione di otto anni e la questione non è uno stadio in più o uno stadio in meno. Le Olimpiadi devono servire per dare a Roma servizi pubblici all’altezza dei bisogni dei cittadini»

Renzi sostiene che le amministrative non avranno conseguenze sul governo, ma sul referendum di ottobre?
«In Italia votiamo molto spesso e ogni elezione fa storia a sè. Le europee sono diverse dalle amministrative e queste dalle politiche e dalle regionali. Il referendum è tutt’altra cosa. Le amministrative servono per gestire le città. Non è mai accaduto che i risultati delle ammnistrative siano stati in linea con il referendum o le politiche».


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