Nella riforma va previsto referendum confermativo
 Estratto dall’intervista a Il Sole 24 ore

«Non si può dire che i nuovi senatori previsti dal Ddl del governo non siano eletti perché saranno tutti eletti dai cittadini nei consigli comunali e regionali, e per di più saranno tutti eletti con sistemi elettorali che prevedono le preferenze, e dunque saranno tutto fuorché nominati. Ma ad un Senato eletto direttamente con suffragio universale, come si chiede, non potrebbe essere negato il voto di fiducia e allora verrebbe meno il cuore della riforma che è appunto la fine del bicameralismo perfetto. Ricordo poi, per quanto riguarda il Pd, che la linea politica pluridecennale del centrosinistra su questo tema è quella di Senato delle autonomie non eletto direttamente». Così il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda risponde, in un’intervista rilasciata a ‘Il Sole 24 ore’, alla richiesta dei senatori firmatari del Ddl Chiti di un Senato elettivo. Aggiunge poi Zanda in merito alla disciplina di gruppo: «Mi limito a dire che in questa legislatura non abbiamo mai fatto ricorso alla disciplina di partito…» e si dice ‘fiducioso’ che il dissenso interno si ricomporrà e che alla fine anche Fi parteciperà al processo riformatore. In ogni caso ‘va previsto il referendum confermativo, anche con i due terzi dei voti favorevoli’. «La questione di fondo è che stiamo modificando l’assetto del potere legislativo, fondamento di tutte le democrazie, quindi prevedere il referendum confermativo è necessario’.

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