Scuro in volto, arriva nella sua stanza dopo una girandola impazzita di telefonate. Una giornata infinita che culmina nel peggiore dei modi. «Sono inaffidabili, ancora una volta hanno dimostrato di essere incapaci a tenere una linea politica». Ce l`ha con i senatori del Movimento 5 stelle il capogruppo del Pd Luigi Zanda, uomo solitamente controllato e incline al dialogo. Ma stasera è decisamente furibondo perché ci aveva creduto alla tenuta dell`accordo.
Zanda, un vero colpo di scena che rimette tutto in discussione. Perché è saltata in aria l`intesa con il M5s?
«Fino a poche ore prima avevano assicurato che avrebbero sostenuto l`emendamento Marcucci. Poi, all`improvviso, nel pomeriggio è cambiato tutto. I grillini mostrano ancora una volta tutta la loro debolezza e inaffidabilità sul piano politico e della responsabilità».
Si racconta di un input arrivato dall`alto, da Luigi Di Maio, di votare contro il maxicanguro. Le risulta?

«È molto credibile come ipotesi perché un cambiamento di posizione così improvviso non poteva che venire da un loro leader e Di Maio è un loro leader».

Considerato che cambiano idea così spesso, spera in un ripensamento notturno?
«Se così fosse sarebbe un atto di grande responsabilità di fronte a tutti i cittadini che da anni aspettano una legge per vedere riconosciuti diritti e doveri ora negati».
Sicuri di voler continuare con il maxicanguro? I voti da dove arriverebbero a questo punto?
«L`emendamento Marcucci è più che utile, è necessario per un esame ordinato del provvedimento. Vedremo in aula quale decisione converrà prendere. Quanto ai voti, oggi (ieri per chi legge, ndr), ce n`è stato uno soltanto e ha visto prevalere la nostra adesione alla proposta di rinvio avanzata dalla senatrice di Sel Loredana De Petris. Il Pd ha votato compatto».
Non era difficile tenere il Pd compatto su una richiesta di rinvio.Ma quando si arriverà al maxicanguro è sicuro di convincere anche i cattodem?
«La politica si fa sulla base dei fatti reali, oggi il Partito democratico è stato compatto e anche in questa fase così delicata continuo a lavorare per l`unità del Pd. Nessuno dei senatori dem nega la sua aspirazione a tenere unito il gruppo. Voglio pensare che si riesca a votare questa legge senza lacerazioni tra di noi».
Sarà una lunga notte di mediazioni?
«Spero che sia una notte di sonno, anche. Ma è ovvio che ci saranno contatti politici».
E se non dovesse passare l`emendamento Marcucci?
«La legge sulle unioni civili è la più complessa dall`inizio di questa legislatura. Arriva in Aula senza relatore, senza pareri del governo e con una richiesta di oltre 150 voti segreti. L`emendamento Marcucci aiuta a mettere ordine ai lavori, a ridurre l`ostruzionismo e ad entrare subito nei contenuti della legge. Per questo continuo a ritenere che sia necessario».
Questo avrebbe dovuto dirlo anzitutto ai cattodem, sono i primi a non volerlo.
«La legge sulle unioni civili dipende dalla nostra compattezza, dalla compattezza del Partito democratico».
Zanda, lei continua a credere che questa legge uscirà dal Senato con la stepchild adoption?
«Mi piacerebbe che la legge passasse senza essere stravolta. Se non accadrà, le responsabilità saranno dei cambiamenti di posizione tra le forze politiche, a partire dal M5s».
Il senatore Quaglieriello oggi si è alzato ed è andato a stringere la mano al collega pentastellato Airola che aveva annunciato il «no».
«Il gesto di Quagliariello testimonia che i conservatori e i Cinquestelle sono due stretti alleati contro la legge. Non si sono soltanto stretti la mano, hanno fatto interventi in Aula assolutamente complementari. Ma se fossi in loro aspetterei prima di gioire. Sono convinto che possiamo ancora farcela. Anzi, per approvare la legge il Pd farà il possibile e l`impossibile».


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