“La conferenza dei capigruppo del Senato è chiamata proprio a decidere il calendario dei lavori del Senato. Qual è lo scandalo?”. Così il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda replica alla ricostruzione del senatore Calderoli. E spiega: “Sulla base dell’indicazione dei capigruppo – che hanno il diritto e il dovere di indicare i provvedimenti da calendarizzare – la conferenza dei capigruppo decide i lavori dell’aula del Senato. In più la maggioranza ha il diritto di chiedere la calendarizzazione di un provvedimento appena trascorsa la decorrenza prevista dalla Costituzione. Questo ho fatto in capigruppo”.

“Ho chiesto la calendarizzazione della riforma perche’ il passaggio in commissione, a meno di manovre ostruzionistiche di cui abbiamo avuto prova questa mattina, nella seconda lettura non prevede discussione di emendamenti, cosi’ come in Aula”.

“Ora votiamo il calendario e andiamo avanti. Oppure dobbiamo passare ancora un paio di giorni in cui ogni senatore di opposizione trova un argomento di fantasia e la cosa si perpetua per tutta la seduta? L’opposizione – continua Zanda – non vuole la riforma e sta perdendo tempo: e’ un legittimo diritto ma e’ altrettanto legittimo che la maggioranza chieda di votare il calendario, questa e’ la regola della democrazia”.

 


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