Mozione dei senatori dem

Zanda – Ucraina

Il difficile ritiro delle truppe Nato dall’Afghanistan, il permanente stato di guerra in Siria, lo stato di instabilità in Libia, il fronteggiarsi delle flotte militari russe e turche nel Mediterraneo, la presenza russa e cinese nell’Africa subsahariana, le tensioni nell’Oceano Indo-Pacifico e infine la Crimea, la Georgia, le drammatiche vicende del Donbass fino all’invasione dell’Ucraina, portano inevitabilmente a sconvolgimenti geopolitici mondiali che riguardano direttamente anche l’Europa, la sua democrazie e il modo in cui l’Ue possa trovarsi a doversi difendere in contesti sempre più pericolosi.

Di fronte al moltiplicarsi di scontri militari e di veri e propri scenari di guerra si impone come non più rinviabile il ripensamento dell’Europa tutta, soprattutto in termini di politiche estera e di difesa comuni. È questo il senso di una mozione presentata dai senatori del Pd, primo firmatario Luigi Zanda. Una politica di difesa comune che passi anche attraverso la predisposizione di forze prontamente operative in grado di difendere la democrazia del Continente e la sicurezza dei cittadini europei.

Il dispositivo della mozione impegna infatti il governo:

“ad adoperarsi in tutte le sedi dell’Unione, secondo le regole della democrazia europea, per l’adozione di definite e articolate politiche estera, di difesa e di sicurezza comuni anche mediante la costituzione di adeguati contingenti armati al fine di garantire un’autonomia strategica dell’Europa di fronte al continuo moltiplicarsi di scenari di crisi internazionali”.

 

 

 

 

 


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