Preannunciato dal Presidente Luigi Zanda, il Pd chiederà subito la deliberante
 Come preannunciato ieri dal presidente del gruppo del Pd Luigi Zanda, è stato presentato al Senato il disegno di legge che recepisce le norme, approvate dalla Commissione Bilancio in occasione dell’esame del decreto legge sugli enti locali, che la Presidenza del Senato aveva dichiarato improponibili per l’Aula. Il disegno di legge, del quale è primo firmatario appunto Luigi Zanda, è stato sottoscritto, tra gli altri, dai presidenti Maurizio Sacconi (Ncd), Gianluca Susta (Sc), Lucio Romano (Pi), Karl Zeller (Autonomie), Mario Ferrara (Gal), Loredana De Petris (Sel), dal vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Fi) e dal presidente della Commissione Bilancio Antonio Azzollini (Ncd).Il Pd chiederà già la prossima settimana la sede deliberante, in modo tale da consentire l’iter più celere possibile per l’approvazione del provvedimento.
Nei 17 articoli, il disegno di legge affronta le questioni rimaste fuori dal decreto enti locali, con misure di emergenza rivolte a Comuni ed imprese: dalle sanzioni pecuniarie connesse al saldo del libretto al portatore (art.1), alle modalità di composizione dei seggi elettorali (art.2), al trasporto pubblico locale nella Regione Calabria (art. 3), alla relazione di fine mandato dei Comuni (art. 4), al pagamento dei debiti alle imprese creditrici nei Comuni in dissesto (art. 5), alle misure sui vincoli finanziari in materia di contrattazione integrativa (art. 6), alle norme per il personale artistico delle Fondazioni lirico-sinfoniche (art.7), al riequilibrio di bilancio dei Comuni in dissesto (art.8), alle disposizioni per i Comuni di Venezia e Chioggia (art. 9), all’impignorabilità delle somme dovute alle aziende sanitarie (art.10), alle disposizioni finanziarie in materia di isole minori (art. 11), alla razionalizzazione e riqualificazione della spesa delle Regioni (art.12), alle misure per la Sardegna alluvionata (artt. 13 e 14), alle norme per il trasferimento agli enti locali dei beni confiscati alla mafia (art. 15), alle disposizioni in favore di Comuni e imprese colpiti dalle calamità in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e sisma dell’Abruzzo 2009, fino alle disposizioni per affrontare l’emergenza delle pulizie nelle scuole (art. 17).

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