«Se nella legge sulle unioni civili serve ribadire il divieto dell’utero in affitto, lo faremo». Così il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, in un’intervista a Repubblica. E aggiunge: «Andremo avanti fino in fondo» .«Il Pd sa che questo è un provvedimento delicatissimo che deve eliminare la disparità di trattamento tra persone di diverso orientamento sessuale. Oggi le coppie omosessuali non godono degli stessi diritti delle coppie etero. Questa disparità va sanata». Sulla stepchild adoption afferma: “Che per il figlio del partner possa essere prevista l’adozione è largamente condiviso. Il problema è l’utero in affitto, che però è una pratica già vietata dalla legge italiana». Per Zanda si deve cercare di “rendere quanto più effettivo possibile il divieto. Ma avendo molta attenzione a non discriminare o peggio punire i bambini comunque nati»

Alla domanda sull’ipotesi di sostitute la stepchild adoption con l’affido rafforzato, il capogruppo democratico dice: «Sull’affido rafforzato ho serie perplessità costituzionali» e conferma la ricerca di una mediazione anche nell’ assemblea dei senatori che si riunirà presto e si “esprimerà”. Certo è, sostiene Zanda che “le ipotesi migliorative sono sempre positive ma dico no ad arretramenti o a soluzioni confuse”.

Il presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama esclude maggioranze variabili sul ddl Unioni civili e sottolinea: «I diritti civili sono una grande priorità per il Pd. Le unioni civili, ma anche lo ius soli e il fine vita. Quindi va fatta una distinzione. L’unica maggioranza politica è quella tra i gruppi che votano la fiducia al governo. Per quelle norme che prevedono la libertà di coscienza e persino il voto segreto bisogna cercare evidentemente di tutelare la maggioranza, può PERO’ accadere che vi siano voti in dissenso. In tutti i gruppi al Senato sono presenti opinioni diverse sulle unioni civili e sulle adozioni».


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