‘La lettera di Luciano Violante al Parlamento è un atto di grande dignità e di grande responsabilità politica e istituzionale. Su 20 votazioni per eleggere i giudici della Consulta, per ben 13 volte hanno prevalso le schede bianche. Nelle altre sette volte Violante ha sempre ottenuto un numero altissimo di consensi, senza però raggiungere il quorum particolarmente elevato previsto dalla Costituzione. Il ritiro della sua disponibilità era, quindi, un gesto non dovuto. La sua lettera costringe senatori e deputati a riflettere sulla fragilità del rapporto tra le istituzioni pubbliche, a partire dal Parlamento, e i cittadini. Per riavvicinare la politica all’opinione pubblica sono molto importanti anche i gesti individuali. Per questo ringrazio Luciano Violante, la sua condotta è stata esemplare’. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. ‘Aggiungo che Violante ha ragione quando osserva che spesso non sono le norme ad essere inadeguate, quanto i comportamenti di chi sarebbe tenuto ad osservarne non solo la lettera ma anche lo spirito. È certamente vero che le istituzioni democratiche hanno bisogno di decisioni tempestive. Ma è altrettanto necessario che la politica non si riduca ‘a uno scontro privo di confini e di principi morali”.

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