95% Gruppo a favore e conto di portarcelo tutto
‘Siamo a un passo dall’intesa. Un fatto storico. E cercherò a tutti i costi di portare il gruppo compatto a sottoscriverla’. Così il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda, in un’intervista al Messaggero. E aggiunge: l’intesa ‘è a buon punto’. ‘Adesso il 95% del nostro gruppo è a favore’, ‘e conto di portarcelo tutto’. Nell’accordo, continua Zanda, ‘c’è unanimità sul superamento del bicameralismo; poi su un’unica Camera che dà la fiducia; su un Senato diverso dall’attuale’. E spiega: ‘i componenti’ di Palazzo Madama ‘devono essere la metà. Il nuovo Senato interverrà assieme alla Camera su riforma della Costituzione e leggi elettorali. E sarà luogo di sintesi tra i territori e lo Stato centrale’. ‘Poi c’è un’altra cosa importante che è tuttora oggetto di dibattito: si sta discutendo ed è probabile che alla fine passi che il presidente della Repubblica venga eletto in seduta comune tra la Camera e il nuovo Senato ma a maggioranza richiesta dei due/terzi, questo per evitare che siano le maggioranze politiche del momento a eleggersi il proprio capo dello Stato’. Il Presidente dei senatori democratici sottolinea: ‘Il Pd è l’architrave di questo parlamento, senza il Pd nessuna riforma può essere fatta’. Delle minacce di Renzi di ‘lasciare’ senza le riforme Zanda dice:’Senza le riforme la sua impresa politica fallirebbe e lui lo ha constatato e nell’assemblea nessuno si è scandalizzato’. Alla domanda se regga l’accordo con Forza Italia risponde:’Credo che nessuno abbia interesse a sfilarsi da una riforma che è richiesta e attesa da tutto il Paese. E comunque, c’è una maggioranza ben precisa di governo. E c’è una maggioranza per le riforme più larga’. ‘Le riforme, e in particolare quelle costituzionali, – sottolinea Zanda – vanno approvate con una maggioranza più larga possibile, senza escludere nessuno in partenza, salvo quelli che si autoescludono, come il Movimento Cinquestelle’.