Una buona legge elettorale, approvata da una maggioranza larga. Sembrava «un traguardo irraggiungibile», ma ora il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, sente un clima nuovo in Parlamento: «Oggi diventa un obiettivo possibile.
In fondo è nell`interesse di tutti i partiti e di tutto il Parlamento fare una buona legge elettorale».
Anche il Rosatellum è destinato a essere superato?
«La discussione è partita dalla Camera, quindi non entro nel merito del dibattito. Ma oggi possiamo dire che si può arrivare a una legge seria anche in termini politici, approvata da una maggioranza più larga di quella del governo».
Accordarsi con Berlusconi è la strategia giusta?
«Al Senato il Pd ha 98 senatori su 320, quindi molto meno di un terzo. La mediazione per noi è necessaria tutti i giorni su tutte le leggi, su tutti gli articoli, su tutti gli emendamenti, altrimenti non abbiamo la maggioranza».
Siete pronti a votare anche il tedesco, che divide il Pd e, sulla carta, vi penalizza?
«Bisogna trovare prima un accordo di maggioranza e poi con tutti gli altri gruppi che lo vorranno. Il punto di arrivo in questo momento non lo conosce nessuno».
Cosa c`è nel nuovo patto del Nazareno, oltre al voto anticipato a settembre?
«I patti politici sono sempre fragili. Così è stato per il patto del Nazareno, per il famoso patto della crostata e persino per il patto di Lorenzago. L`unico patto stabile che io ricordi è quello Gentiloni, all`inizio del `900».
Davvero Renzi vorrebbe votare il 24 settembre?
«Il tema della data del voto potrà essere affrontato solo dopo che avremo una legge elettorale e non due, come ora, molto diverse l`una dall`altra. La strage di Manchester è una spinta ulteriore. Nessuna democrazia è in grado di rispondere al terrorismo con istituzioni traballanti. E poi ci sono altre emergenze. La crisi economica e sociale continua a mordere e abbiamo ancora una serissimaquestione bancaria da risolvere».
Non sarebbe saggio concludere la legislatura?
«L`Italia e il Parlamento devono essere molto grati a Gentiloni per la capacità e lo stile con cui sta governando. Ma la data delle elezioni non può essere stabilita astrattamente e si potrà cominciare a discuterne solo dopo che la legge elettorale sarà stata approvata. La legislatura finirà comunque tra qualche mese, quindi la discussione tra il prima e il dopo riguarda differenze non rilevanti».
Violante suggerisce a Renzi di candidare premier Gentiloni, lei concorda?
«Gentiloni sta governando bene e Renzi può essere un buon premier».
Per Prodi il proporzionale «devasta il Paese». Non è un cambio radicale di prospettiva rispetto alla storia del Pd?
«Non conviene a nessuno intestardirsi su formule rigide, perché per fare una legge alla fine sono sempre i voti del Parlamento che contano. Io sono da sempre a favore dei collegi uninominali e del maggioritario, ma il Pd da solo non ha una maggioranza e la mediazione è indispensabile».
Renzi punta a tornare a Palazzo Chigi grazie alle larghe intese con Berlusconi?
«Dopo il 4 dicembre tutto è cambiato e la definizione di un`Italia politica tripolare è ormai insufficiente, il Parlamento è molto più frammentato. Al Senato è appena nato un altro gruppo e bisognerà comprare un tavolo più lungo per i capigruppo».
Avete congegnato il Rosatellum per far fuori il M5S? O resta aperta una finestra di trattativa con Grillo?
«Io non ho mai chiuso e non chiuderò mai la porta ai grillini. Naturalmente, tutti i rapporti sono bilaterali. Debbono volerlo anche loro».
A proposito di rapporti bilaterali, ritiene più probabile che Pisapia si allei con voi o con Mdp? E un centrosinistra unito è un miraggio?
«Il rapporto col nuovo gruppo Articolo – Mdp in Senato è un buon rapporto, ma io da parte loro non ho sentito mai alcuna sollecitazione a immaginare un`alleanza con noi per la prossima legislatura».