Le nostre colonne d’Ercole invalicabili sono lo Stato di diritto e la separazione dei poteri
«Sono proprio i pericoli che corre la nostra democrazia a rendere necessario che il Pd tenga i nervi saldi».
Luigi Zanda, il capogruppo democratico al Senato, invita alla cautela.

Però la situazione politica sta precipitando.

«Mi auguro proprio di no. Siamo dentro una crisi economica gravissima e abbiamo davanti a noi la prospettiva di un autunno molto difficile per il paese, soprattutto per le fasce più deboli, per i giovani, per i disoccupati, le persone anziane, le famiglie numerose. Ci sono quattro milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà. Fare le bizze politiche in questa situazione è l’ultima cosa che serve all’Italia».

Cosa serve al paese, quindi?

«Più che mai oggi l’Italia di centro, di destra e di sinistra ha bisogno di restare unita nella difesa dei principi democratici».
E il Pd può accettare i ricatti del Pdl, le dimissioni dei parlamentari e dei ministri berlusconiani come reazione alla sentenza di condanna del Cavaliere?
«Fatico a credere che nella situazione attuale le dimissioni di massa possano essere una prospettiva seria. Preferisco pensare che siano una dichiarazione politica e basta».

Ma è già un atto grave quanto fatto dal Pdl?

«La gravità dell’atto va misurata sulla base dei principi fondamentali della democrazia parlamentare. A nessuno dovrebbe essere permesso di mettere in discussione lo Stato di diritto e la separazione dei poteri».

Lei pensa che i pidiellini non daranno seguito a questo annuncio?
«Voglio testardamente credere che sia soltanto una prova di forza verbale».

Con la richiesta pressante di grazia per Berlusconi, il Pdl sta tirando inballo il capo dello Stato
«L’intero primo settenato di Napolitano e i mesi per lui faticosissimi di questo inizio di secondo mandato sono stati tutti improntati al rispetto dell’autonomia della magistratura. In particolare per quel che riguarda la grazia, tra i meccanismi previsti per avviarne la procedura non ci sono certo le dichiarazioni alla agenzie di stampa».
Fino a quando il Pd avrà pazienza?

«La pazienza è una virtù delle persone, non è detto che sia una virtù politica. Al Pd non è richiesta pazienza, ma senso di responsabilità. Ed è quello che sta dimostrando con i suoi comportamenti politici e parlamentari».

I Democratici vogliono evitare le urne?

«L’Italia ha bisogno di essere governata e le elezioni con ilPorcellum sarebbero una prova di avventurismo senza alcuna chance di garantire stabilità al
paese».

Quindi si va avanti, anche se molti democratici dicono ‘basta diktat’?

«Ripeto quel che ho già detto: le nostre colonne d’Ercole invalicabili sono Stato di diritto e separazione dei poteri»

Non crede si sia già superato il limite?

«Sì, questo è vero. Purtroppo c’è un pezzo del sistema politico italiano che sui principi fondamentali della nostra Costituzione fa molta confusione. Sono proprio i pericoli che corre la democrazia italiana a rendere necessario per il Pd tenere i nervi saldi».

Quando sarà il congresso del Pd?

«Prima lo facciamo meglio è. L’importante è passare da una discussione sulle regole a un dibattito sulle proposte per il paese».

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