Stupisce il comportamento emendativo di Sel
‘Credo che le opposizioni abbiano scelto la strada delle urla per giustificare la scelta di presentare 8mila emendamenti e 900 richieste di voto segreto, un numero inaudito. Anche loro, alla fine, si rendono conto che per le riforme costituzionali servono metodi diversi. E invece eccesso ha chiamato un altro eccesso’. Così il il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, in un’intervista rilasciata a ‘l’Unità’. ‘Mi pare legittimo che le opposizioni vogliano portare le loro ragioni all’attenzione del Capo dello Stato. Ma non la chiamino marcia per la democrazia, perché quella è solida e non richiede certo atteggiamenti del genere. Abbiamo lavorato per quattro mesi in commissione e il testo è cambiato profondamente. Ora il dibattito è in Aula e lì si deve svolgere, votando e contando favorevoli e contrari alle varie proposte. Questa è la democrazia parlamentare”. ”Tutte le questioni sollevate dalle opposizioni sono legittime, dall’elezione diretta dei senatori alle competenze di Stato e Regioni, dai referendum al taglio dei deputati. Su tutti questi temi discuteremo e voteremo in Aula’ afferma Zanda. ”Se la richiesta era arrivare ad accordi politici dietro le quinte, oggi non poteva essere accettata. Se si vuole cercare un accordo non si fa con la pistola puntata di 8mila emendamenti”, aggiunge il senatore democratico, che si dice ”molto stupito dal comportamento emendativo di Sel”. Sui dissidenti del partito, il presidente dei senatori democratici dice: ‘ ho la fortuna di guidare un gruppo di grande qualità’ ma ‘non condivido che parlamentari del Pd partecipino e sostengano riunioni organizzate da altri gruppi che promuovono una linea diversa da quella approvata dall’Assemblea dei senatori del Pd” ma, aggiunge: ”non ho mai pensato a provvedimenti disciplinari”. ‘Ho sempre cercato di aprire canali di dialogo – spiega- , ma per farlo bisogna essere in due. Se la condizione è che debbano prevalere le ragioni delle minoranze, allora mi pare difficile’ riaprire il confronto. Alla domanda sulla scelta di Grasso di concedere il voto segreto, Zanda riponde: ‘Ho un’opinione diversa sull’ammissibilità del voto segreto, che è stato concesso su emendamenti che solo ad un esame superficiale hanno come oggetto diritti delle minoranze linguistiche, mentre usano questo tema come grimaldello per regolare questioni di ben altra portata, come il numero dei deputati e le modalità di elezione dei senatori’. E sulla decisione di Grasso: la sua decisione è in controtendenza, visto che negli ultimi anni il voto palese viene utilizzato in numero crescente di occasioni’.

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