“Per noi è stato un collega importante, che ha dato autorevolezza al nostro Gruppo non solo con la sua scienza, ma anche per le parole straordinariamente semplici con cui sapeva mostrare il suo punto di vista su questioni molto delicate”. Così il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, ricorda Umberto Veronesi. E aggiunge: “Lo abbiamo conosciuto nella dimensione molto particolare delle Aule Parlamentari, dove spesso la politica nasconde la vera natura di ciascuno di noi. Invece, Umberto Veronesi era sempre se stesso. In Senato o in ospedale. Con gli amici o con chi incontrava per caso. A tutti mostrava con trasparenza le sue passioni, le sue attenzioni, le sue curiosità. Era un uomo aperto alla vita, una personalità ricca di interessi, nutrita da una vastissima esperienza culturale, professionale e scientifica. Il tutto tenuto insieme da una grande passione per una missione pubblica molto intensa, chiara a chiunque abbia avuto la fortuna di condividere con lui le grandi battaglie civili per le quali si è battuto”.
Zanda ricorda che “era nel suo carattere pensare in grande, all’umanità intera, e lavorare a costruire un metodo che consentisse a quante più persone possibile di servirsi dei risultati scientifici delle sue ricerche e dei progressi che raggiungeva con una esperienza quotidiana che ha praticato fino alla fine”.
“Tutti sappiamo quanto l’umanità gli sia in debito per i risultati straordinari raggiunti nella cura e nella prevenzione del cancro. E sappiamo quanto le donne debbano alla genialità con la quale le ha sempre curate, proteggendone la dignità e la femminilità. Aveva la vista lunga e mi ha colpito sapere che sognasse di riuscire a vedere prima di morire la vittoria definitiva della scienza sul cancro. Era un desiderio grandioso che non ha visto completamente realizzato nel lungo tempo della sua vita, nonostante i grandi progressi cui lui stesso ha così tanto contribuito. Ma sappiamo – conclude il capogruppo dem in Senato – che quando l’uomo potrà dire di aver definitivamente battuto il cancro, il merito principale sarà di Umberto Veronesi, grande italiano e grande milanese”.