‘Mai chiesto a un senatore di passare al Pd ma dopo le Regionali possibili novità’
«Il Senato un Vietnam? Che il Senato italiano sia in una condizione di difficoltà assoluta è cosa nota. Il Porcellum era pessimo per le liste bloccate, ma era ancor più orrendo peri il doppio sistema tra Camera e Senato. Noi abbiamo passato due anni difficilissimi con il secondo governo Prodi, e questi non sono da meno». Luigi Zanda fa il punto sulle prossime scadenze parlamentari dopo il sì definitivo all`Italicum avvenuto a prezzo di uno strappo importante nel Pd. Strappo che potrebbe avere conseguenze negative per il governo proprio in Senato, dove Zanda guida dall`inizio della legislatura il gruppo dei senatori democratici e dove i numeri della ‘dissidenza’ interna sono considerevoli: in 24 del Pd uscirono dall`Aula per non votare l`Italicum quando toccò al Senato nello scorso gennaio. Eppure la preoccupazione non supera il livello di guardia, a prevalere è la convinzione che alla fme il gruppo sarà unito. «La mia parola d`ordine è continuità del governo e della legislatura – dice Zanda -. Nessuna persona responsabile in Italia, e tanto meno nessuno dei senatori democratici, possa pensare che al Paese serva una crisi di governo al buio o una fine anticipata della legislatura. La continuità in questo momento di crisi economica e internazionale è il bene più prezioso, e ce la chiedono anche le istituzioni comunitarie e tutti i capi di Stato europei».
Sarà dunque la paura del voto a far marciare i senatori?
Per citare Alessandro Manzoni a proposito di bon Abbondio, ‘Il coraggio, uno, se non ce l`ha, mica se lo può dare’…Fuor di battuta no, non penso che il collante sia la paura, il collante è la responsabilità.
In ogni caso ora c`è una legge elettorale funzionante sul tavolo, anche se entrerà in vigore nel luglio de1 2016. Quindi, in caso di intoppi in Senato…
La considero un`ipotesi irrealistica. Quello che si può dire è che una democrazia non è in salute se priva di una legge elettorale efficiente.
Ma con la minoranza del Pd bisognerà comunque dialogare. Sono possibili modifiche ‘compensative’ alla riforma del Senato?
È molto importante che da parte del governo si siano manifestate aperture a miglioramenti della riforma costituzionale. Ma non ci sono ancora elementi per dire se è possibile superare la prassi di 60 anni secondo al quale si può intervenire solo sulle parti modificate dalla Camera. Su questa possibilità si può esprimere la Giunta per il Regolamento. Altro capitolo è la formula di elezione indiretta dei nuovi senatori per la quale servirà una legge di attuazione tutta da scrivere.
Molti indicano nel gruppo dei verdiniani di Fi e negli ex del M5S possibili nuovi apporti per il governo che potrebbero compensare i ‘dissidenti’ del Pd. Dall`inizio della legislatura la composizione dei gruppi in Senato ha subito molti cambiamenti. Intanto da Fi si è diviso il Ncd. E da almeno un mese abbiamo rumors sull`instabilità di Fi. C`è poi stata la sensibile riduzione del gruppo dei grillini, che da 53 senatori che erano a inizio legislatura ne hanno persi ben 18. Dopo le elezioni si è poi formato il gruppo delle Grandi Autonomie: 10 senatori venuti fuori come ‘costola’ di Fi e ora divenuti 15, alcuni dei quali schierati con il governo. Il dato che rende meglio l`idea degli smottamenti è quello del gruppo misto: dopo le elezioni erano in 7, e per permettere l`elezione a capogruppo di Loredana De Petris abbiano ‘prestato’ 3 dei nostri senatori. Ora i componenti del gruppo misto sono arrivati a 32.
Questo significa che vi aspettate novità?
Dall`inizio della legislatura io non ho mai chiesto a un senatore di entrare nel Pd o di cambiare campo. Ma credo che dopo le elezioni regionali il quadro possa subire altre modifiche.
Di fronte a questo quadro, verrebbe da dire che ha fatto bene Renzi a porre la fiducia per evitare un altro passaggio dell`Italicum in Senato.
La mia opinione è che per l’approvazione della legge elettorale sarebbe bene evitare la fiducia, ma ancora di più bisognerebbe evitare il voto segreto. Nella prassi parlamentare ormai il voto segreto viene usato non per motivi di coscienza ma per manovre politiche. Detto questo va ricordato che 1`Italicum è entrato in Senato a gennaio scorso in una versione notevolmente imperfetta che era stata votata alla Camera sia dalla maggioranza sia dalla minoranza del Pd. Il testo è stato poi migliorato anche accogliendo molte richieste della minoranza. Quanto ai critici, che dicono che i1 60% dei futuri deputati saranno capilista bloccati, sono pronto a scommettere che per via delle candidature multiplee della disomogeneità sui territorio saranno certamente meno del 50%. Comunque basta guardare la scheda per capire la somiglianza con i collegi del Mattarellum. L`elettore con un`unica croce indicherà il partito e il candidato capolista – che necessariamente sarà una personalità di rilievo – ed esprimerà anche due preferenze.
Sarà dunque la paura del voto a far marciare i senatori?
Per citare Alessandro Manzoni a proposito di bon Abbondio, ‘Il coraggio, uno, se non ce l`ha, mica se lo può dare’…Fuor di battuta no, non penso che il collante sia la paura, il collante è la responsabilità.
In ogni caso ora c`è una legge elettorale funzionante sul tavolo, anche se entrerà in vigore nel luglio de1 2016. Quindi, in caso di intoppi in Senato…
La considero un`ipotesi irrealistica. Quello che si può dire è che una democrazia non è in salute se priva di una legge elettorale efficiente.
Ma con la minoranza del Pd bisognerà comunque dialogare. Sono possibili modifiche ‘compensative’ alla riforma del Senato?
È molto importante che da parte del governo si siano manifestate aperture a miglioramenti della riforma costituzionale. Ma non ci sono ancora elementi per dire se è possibile superare la prassi di 60 anni secondo al quale si può intervenire solo sulle parti modificate dalla Camera. Su questa possibilità si può esprimere la Giunta per il Regolamento. Altro capitolo è la formula di elezione indiretta dei nuovi senatori per la quale servirà una legge di attuazione tutta da scrivere.
Molti indicano nel gruppo dei verdiniani di Fi e negli ex del M5S possibili nuovi apporti per il governo che potrebbero compensare i ‘dissidenti’ del Pd. Dall`inizio della legislatura la composizione dei gruppi in Senato ha subito molti cambiamenti. Intanto da Fi si è diviso il Ncd. E da almeno un mese abbiamo rumors sull`instabilità di Fi. C`è poi stata la sensibile riduzione del gruppo dei grillini, che da 53 senatori che erano a inizio legislatura ne hanno persi ben 18. Dopo le elezioni si è poi formato il gruppo delle Grandi Autonomie: 10 senatori venuti fuori come ‘costola’ di Fi e ora divenuti 15, alcuni dei quali schierati con il governo. Il dato che rende meglio l`idea degli smottamenti è quello del gruppo misto: dopo le elezioni erano in 7, e per permettere l`elezione a capogruppo di Loredana De Petris abbiano ‘prestato’ 3 dei nostri senatori. Ora i componenti del gruppo misto sono arrivati a 32.
Questo significa che vi aspettate novità?
Dall`inizio della legislatura io non ho mai chiesto a un senatore di entrare nel Pd o di cambiare campo. Ma credo che dopo le elezioni regionali il quadro possa subire altre modifiche.
Di fronte a questo quadro, verrebbe da dire che ha fatto bene Renzi a porre la fiducia per evitare un altro passaggio dell`Italicum in Senato.
La mia opinione è che per l’approvazione della legge elettorale sarebbe bene evitare la fiducia, ma ancora di più bisognerebbe evitare il voto segreto. Nella prassi parlamentare ormai il voto segreto viene usato non per motivi di coscienza ma per manovre politiche. Detto questo va ricordato che 1`Italicum è entrato in Senato a gennaio scorso in una versione notevolmente imperfetta che era stata votata alla Camera sia dalla maggioranza sia dalla minoranza del Pd. Il testo è stato poi migliorato anche accogliendo molte richieste della minoranza. Quanto ai critici, che dicono che i1 60% dei futuri deputati saranno capilista bloccati, sono pronto a scommettere che per via delle candidature multiplee della disomogeneità sui territorio saranno certamente meno del 50%. Comunque basta guardare la scheda per capire la somiglianza con i collegi del Mattarellum. L`elettore con un`unica croce indicherà il partito e il candidato capolista – che necessariamente sarà una personalità di rilievo – ed esprimerà anche due preferenze.