In merito a quanto apparso sui media,sul “festival del privilegio” e alla “vera e propria corvée medievale” legata agli inviti, annuncio a malincuore di rinunciare ai due biglietti invito di cui quest’anno il Comune di Sanremo mi aveva fatto omaggio. Spero li possano destinare altrettanto gratuitamente ad altri abbonati Rai, anche quest’anno mi godrò il Festival nel salotto di casa mia insieme ai miei famigliari. Lo dico veramente con grande dispiacere,perché avrei davvero voluto assistere alla finale, per la prima volta.
Ma non sia mai che contribuisca anch’io insieme ad altri a soffiare sul fuoco del populismo, legato alle polemiche per i costi (senza tenere conto dei ricavi per l’azienda Rai che è statale) e del ritorno positivo per la città di Sanremo.
Personalmente non ho mai “tirato la giacca” a nessuno per avere biglietti o ingressi gratis, anzi, con sommo rammarico non posso recarmi a tutti gli spettacoli e agli eventi culturali ai quali mi invitano a causa dell’attività istituzionale, ed è davvero una grandissima pecca perché l’Italia ha un patrimonio culturale unico al mondo, che va assolutamente valorizzato e promosso ad ogni livello, e in questo patrimonio il Festival di Sanremo non ha certo un ruolo di secondo piano, anche dato l’indotto che genera.
Negli anni passati avevo regalato alcuni biglietti a una coppia di terremotati e a una ragazza disabile, appassionata di musica, e spero che il Comune sappia individuare due persone che sarebbero davvero felici di assistere a quello che resta l’evento musicale che riunisce e appassiona tutti gli italiani.
E questo è il mio augurio per il Festival: di riuscire anche quest’anno a compiere la magia di sollevare gli italiani dalle loro preoccupazioni, di fargli passare delle bellissime serate, di riunirli tutti insieme a cantare, portando nel mondo la tradizione della canzone italiana, l’eccellenza di tutti gli artisti e le maestranze che rendono possibile questo spettacolo eccezionale, e di mostrare a
tutti quanto è meravigliosa la città di Sanremo.


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