Conviene anche a Salvini, ormai non più leader c.destra perché dovrebbe favorire una leadership meno logorata come quella di Meloni? Roma, 31 gen. (Adnkronos) – Quella sulla riforma della legge elettorale in senso proporzionale è un “tema che noi riformisti del Pd conduciamo da tempo. Il segretario Letta, rispondendo a un mio intervento in Direzione, ci disse che avrebbe aperto il dossier dopo l’elezione del Colle ed è stato di parola. Ora fare presto e fare bene”. Alessandro Alfieri, coordinatore di Base Riformista, parla all’Adnkronos della riforma della legge elettorale su cui dopo l’elezione del Colle si è riaperto il dibattito tra le forze politiche. Senatore Alfieri, che cosa è cambiato nella settimana ‘presidenziale’? “Mi pare si sia aperto oggettivamente uno spazio di interlocuzione con più soggetti”. La crisi del centrodestra è l’elemento nuovo, l’autonomizzazione di Fi? “Al di là di Forza Italia noi registriamo che lo spazio in Parlamento sia più ampio di qualche mese fa. Dopodiché è chiaro che sulle regole del gioco, sulle regole della nostra democrazia ci sia un ampio consenso”. Che ci sia il consenso dell’intera maggioranza non sembra: la Lega non ci sta, Forza Italia forse… “Ma io credo che sul proporzionale convenga anche al partito di Matteo Salvini fare un’attenta riflessione”. Perché? “Perchè Salvini non è più il leader del centrodestra. Perché quindi costruire un centrodestra in cui il piano inclinato porta alla leadership di Meloni che non è usurata e logorata come la sua?”.

“Noi -prosegue ALFIERI- abbiamo sempre sostenuto la necessità di modificare una legge elettorale che obbliga a coalizioni larghe per vincere ma che poi si rivelano fragili alla prova del governo. In più, il taglio dei parlamentari necessita un intervento perché non si vada a ledere il principio della rappresentanza territoriale soprattuto nelle regioni più piccole”. “Poi -aggiunge- sulla legge elettorale l’altro grande tema della modalità di come si eleggono i parlamentari. Quello delle liste bloccate è un sistema non più sostenibile. Occorre dare possibilità di scelta agli elettori”. Quindi preferenze? “Io personalmente sono a favore. Sono stato eletto 4 volte, tranne l’ultima, con le preferenze e credo che sia il sistema che mantiene il maggiore collegamento tra eletto ed elettore. Ma è una posizione personale, si ragionerà”. Ci sarà una Direzione sulla legge elettorale? “Immagino si farà. Il segretario Letta è stato chiaro, ha parlato di riforma da fare, ha mantenuto la parola. A maggior ragione ora con il quadro politico che esce dal voto del Colle, bisogna fare presto e fare bene. E speriamo che questo lavoro si possa fare insieme alle altre riforme istituzionale, perlomeno quelle che si possono fare in tempi brevi: riforma dei regolamenti, norme contro il trasformismo, modificare la composizione dei grandi elettori.


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