‘La nostra Costituzione è ancora oggi forte nella coscienza dei cittadini e proprio il carattere rigido della Carta rappresenta, insieme all’indipendenza degli organi di garanzia, il presidio più robusto della democrazia. Nell’ultimo quindicennio si è indebolita non l’adesione della comunità italiana alla Carta fondamentale, ma la garanzia della sua rigidità. E’ anche partendo da queste considerazioni, e facendo una valutazione sul metodo, ho deciso di votare no alla mozione sull’avvio del percorso delle Riforme Costituzionali’. Lo dice la senatrice del Pd Silvana Amati, che oggi ha anche dedicato a questo argomento un intervento sull’Unità. ‘Rispetto alla centralità costituzionale del Parlamento – prosegue Silvana Amati – la procedura di revisione scelta dalle forze di maggioranza non convince. Il meccanismo previsto per la modifica della Costituzione costituisce una procedura straordinaria rispetto a quella prevista dall’articolo 138 della Costituzione e supera evidentemente l’iniziativa parlamentare e il lavoro ordinario delle Commissioni Affari Costituzionali. Continua ad essere mia convinzione che la procedura ordinaria e garantista dell’articolo 138 non dovrebbe essere derogata, ma rafforzata, come si proponeva di fare un ddl costituzionale del senatore Scalfaro alla cui redazione ho collaborato in passato. Identica contrarietà è stata espressa da numerosi emeriti costituzionalisti ed importanti associazioni democratiche, tra cui i Comitati Dossetti per la Costituzione, Libertà e Giustizia, Se non ora quando e l’Anpi. Per questo il 2 giugno a Bologna è stato organizzato un incontro, al quale ho aderito con convinzione, dal titolo: ‘Non è Cosa Vostra”.

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