‘La strage delle Fosse Ardeatine rappresenta una ferita ancora aperta per le radici democratiche del nostro Paese e per la memoria e il dolore dei familiari delle vittime. Cattolici, ebrei, ragazzi, militari, impiegati, medici, persero la vita in uno dei più orrendi crimini dell’occupazione nazista in Italia’. Lo dichiara la senatrice del Pd Silvana Amati, intervenendo al dibattito che si è svolto al Senato in occasione dei 70 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine. All’incontro, organizzato dall’associazione culturale ‘Arte in memoria’ e dall”Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla resistenza’, hanno partecipato, tra gli altri, Luigi Nieri, vicesindaco di Roma, Riccardo Pacifici, presidente della comunità Ebraica di Roma, Rosetta Stame, presidente dell’associazione familiari delle vittime, Carlo Smuraglia, presidente del’Anpi, Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa e Francesca Barraciu, sottosegretario al ministero dei Beni Culturali. ‘Il 24 marzo del 1944, 335 uomini furono barbaramente uccisi alle porte di Roma e l’ordine fu quello della decimazione: dieci italiani per ogni tedesco ucciso il giorno precedente nell’attentato di via Rasella, anche se i numeri dimostrano che si andò perfino oltre. E’ per questo – conclude Amati – che il nostro imperativo oggi è ricordare e riflettere su quegli orrori, educando le nuove generazioni alla democrazia e alla tolleranza’.

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