“Il recente blocco di Google Drive non è stato causato dalla Serie A ma dal sistema Piracy Shield voluto dal governo ed è l’ennesima dimostrazione dell’urgenza di una normativa più efficace e ponderata contro la pirateria informatica”. Lo dice il senatore del Pd Lorenzo Basso, vicepresidente della Commissione Trasporti e Innovazione Tecnologica del Senato, che ricorda come “già un anno fa insieme al collega Antonio Nicita presentai un emendamento al dl Caivano per introdurre una white list, ossia una lista di domini e indirizzi IP non bloccabili, proposta che avrebbe evitato disservizi simili a quello che si è verificato sabato scorso”.
“Si tratta di un sistema – prosegue Basso – inserito anche nella versione della legge antipirateria da me presentata a nome del gruppo PD all’inizio della legislatura. La nostra proposta si basava su modelli internazionali. Nei Paesi anglosassoni, normative analoghe includono una white list per proteggere sia servizi essenziali come Google Drive, sia, ancor più importante, siti critici come quelli della protezione civile o delle ASL. Pensate a cosa potrebbe succedere se, in una situazione di emergenza, venisse bloccato il sito della protezione civile solo perché un hacker lo utilizza per trasmettere illegalmente una partita. Il nostro emendamento chiedeva di includere una norma per la definizione delle white list, prevenendo blocchi accidentali di domini chiave per il funzionamento di servizi fondamentali per la popolazione. Purtroppo, la maggioranza ha ignorato i nostri avvertimenti e ha bocciato l’emendamento, con le conseguenze che oggi vediamo. Ora è chiaro che il sistema Piracy Shield va ripensato in modo serio, eliminando l’irrazionalità e introducendo strumenti che prevengano danni collaterali. Sembra che la maggioranza si stupisca ogni volta che il PD prevede i disastri ma, ironia della sorte, continuiamo ad avere ragione. È tempo che si ascoltino le proposte di chi ha competenza tecnica e visione strategica su queste tematiche”.