“La presidente Meloni, incalzata più volte in aula dalla senatrice Malpezzi e dal senatore Monti sui rapporti intrattenuti con Elon Musk, ha risposto con una imbarazzata e imbarazzante difesa minimalista, derubricando a rapporti personali di amicizia, le relazioni, ad oggi poco trasparenti, tra Governo italiano e Musk, inclusi gli annunci e le voci di un ruolo per Starlink con finanziamenti pubblici.
Il problema non è il sostegno politico del cittadino Elon Musk a Trump, l’emergenza enorme riguarda un possibile “amichettismo digitale” con miliardari che mostrano di non rispettare le regole europee e lo stato di diritto e chiedono risorse a Governi amici per finanziare le proprie attività di connettività. Riguarda la messa a disposizione da parte di Musk di una piattaforma social come “X” per finalità di propaganda elettorale, diffusione di hate speech, disinformazione. Inoltre, proprio oggi abbiamo appreso di un’ indagine statunitense su Elon Musk per aver violato la sicurezza nazionale dei dati nel settore spaziale, ignorando l’obbligo di riferire viaggi e incontri con leader stranieri, incluso il presidente russo Vladimir Putin. Insomma ce n’è abbastanza per continuare a porre domande a un Governo che continua a non rispondere sul punto. Così in una nota i senatori Basso e Nicita del Gruppo PD che nei giorni scorsi avevano presentato emendamenti al dl concorrenza, ribattezzati “anti-Musk”.


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