“Questo provvedimento tradisce le aspettative dei cittadini, delle amministrazioni locali e soprattutto delle famiglie che ogni giorno convivono con il dolore di una perdita evitabile”. Lo ha detto in dichiarazione di voto sul ddl per la revisione del Codice della strada il senatore del Pd Lorenzo Basso, che ha aggiunto: “Si manda un messaggio pericoloso: si può correre, si può rischiare, si può violare le regole senza pagarne le conseguenze”.
“È inaccettabile, – ha proseguito il parlamentare dem – presenta una visione arretrata, miope e anacronistica, in un momento in cui l’Europa guarda al futuro della mobilità, sostenendo alternative all’uso dell’auto, questo Codice torna indietro. Introduce il concetto assurdo delle sanzioni cumulative, per cui un conducente può infrangere ripetutamente i limiti di velocità nell’arco di un’ora ricevendo una sola multa. Limita l’uso della tecnologia per rilevare la velocità, uno strumento fondamentale per salvare vite, soprattutto nelle aree urbane. Impone obblighi e restrizioni alle biciclette e ai monopattini, equiparandoli ai mezzi motorizzati, come se rappresentassero il problema anziché una parte della soluzione. Ostacola la realizzazione di piste ciclabili e scoraggia l’uso della bici, con norme contraddittorie. Rende più difficili l’istituzione di zone a traffico limitato e di aree pedonali, strumenti che non solo migliorano la qualità dell’aria, ma salvano vite. In breve, penalizza chi sceglie di muoversi in modo sostenibile, invece di incentivarlo”.
“Per tutte queste ragioni, – ha detto ancora il senatore – il nostro voto sarà convintamente contrario. Ma il nostro ‘no’ non è un rifiuto, è una proposta. È la richiesta di fermarsi, di ascoltare le associazioni delle famiglie delle vittime, gli esperti, i territori. Perché la sicurezza stradale è una battaglia che riguarda ciascuno di noi. Non possiamo più permetterci di aspettare. Ogni giorno perso significa altre vite spezzate, altri sogni infranti. Abbiamo il dovere morale e politico di fermare questa strage silenziosa. Noi continueremo a lottare per questi obiettivi, in Parlamento e nei territori”, ha concluso Basso.