“Il calendario dei lavori non può
risentire delle divisioni della maggioranza. In questa settimana
le loro difficoltà hanno reso il calendario una specie di
Vietnam, perciò su questo abbiamo chiesto un punto fermo”. L’ha
detto Alfredo Bazoli, senatore del Pd che, in rappresentanza dei
Dem, ha partecipato alla conferenza dei capigruppo riunita a
Palazzo Madama. A chiederne la convocazione d’urgenza era stato,
poco prima delle 15, il presidente dei senatori Dem, Francesco
Boccia denunciando in Aula che “il calendario è già saltato” e
che “non siamo nella condizione di ricominciare a causa delle
forzature del governo e della maggioranza che non è compatta
sulla definizione delle priorità”.
Poco dopo si è deciso di riunire i capigruppo alle 18.30.
Una convocazione che per le modalità – a stretto giro e al
limite con la chiusura dei lavori parlamentari di giornata – è
stata considerata, dalle opposizioni, un po’ irrituale e al
limite della provocazione. Non a caso, assenti gran parte dei
capigruppo tranne Maurizio Gasparri di Forza Italia. Uscendo
dalla riunione, Bazoli ha continuato: “La nostra priorità era
mettere un punto fermo dopo il disordine che c’è stato in questa
settimana dovuto all’incapacità della maggioranza di chiudere i
provvedimenti in calendario, quindi il ddl sul cyberbullismo è
ancora in commissione e doveva andare in Aula, idem per il
protocollo Italia-Albania. Poi ci hanno costretto a fare la
discussione generale anticipata sulla legge di delegazione
europea perché erano incerti su come procedere perché
evidentemente c’è qualche divisione tra loro” e citando infine
“la conduzione disordinata e anche un po’ autoritaria del
presidente Balboni sulla riforma del premierato. Anche quello ha
creato squilibri nella gestione di questa settimana”.


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