“Orgogliosamente no a un Decreto che tradisce un vuoto di pensiero e una totale inadeguatezza del Governo. Che non indica una strategia per la crescita né sugli investimenti. Che taglia dove c’è più bisogno, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro alla formazione e all’innovazione. L’Ocse dice che i bambini di oggi non possono neanche immaginare i nuovi lavori di domani ma se si è classe dirigente all’altezza questo sforzo di previsione per una offerta formativa adeguata deve essere assolutamente fatto. Un problema che non vi ha sfiorati neanche lontanamente”.
E’ iniziato così il j’accuse della Senatrice Teresa Bellanova per la dichiarazione di voto del Pd al Decreto Crescita pochi minuti fa nell’Aula del Senato.
“Lo avevate pensato come un necessario correttivo della Manovra. Lo avevate chiamato Crescita e Investimenti. In corso d’opera gli investimenti sono scomparsi e non è certificata nemmeno la crescita. Siete voi a dirlo: tra questo decreto e lo “sblocca cantieri” lo stimolo aggiuntivo all’economia sarà lo 0,1 per cento di PIL nel 2019 e lo 0,3 nel 2020. Risibile. Le risorse nette dedicate sono più o meno 400 milioni di euro. I pochi sgravi previsti cominceranno a decorrere da dopo il 2022. Credete veramente che sia una cosa seria?”.
E ancora: “A dicembre 2018 dicevate che il Piano Industriale Alitalia era cosa fatta, solo questione di giorni. Dopo mesi in questo Decreto c’è soltanto l’autorizzazione al Mef per entrare nel capitale sociale con 200milioni e 650milioni di nuove tasse per i cittadini italiani che così ripagheranno il prestito-ponte. Pensate veramente che 200milioni possano rilanciare un asset così strategico per il Paese e garantire il personale occupato? E’ evidente che di impresa e lavoro non capite niente.
A settembre 2018 avete sottoscritto con Arcelor Mittal un contratto per il rilancio di Ilva, adesso vi rimangiate la parola data, mettere a rischio Taranto, le bonifiche, l’ambientalizzazione, il lavoro, le imprese dell’indotto e contemporaneamente la credibilità di un Paese da cui gli investitori sono già cominciati a scappare da giugno dello scorso anno come scrive Bankitalia. Il vostro Decreto crescita è questo: la certificazione del vostro fallimento”.


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