“Anziché bamboleggiare per comizi roboanti e minacciosi il Ministro dell’Interno aveva il dovere, il giorno stesso della sua nomina, di precipitarsi il Libia dove la situazione si deteriora giorno dopo giorno e cercare di tamponarla. E oggi, invece di condannare a morte 600 persone, ha il dovere, lui e il Ministro delle Infrastrutture, di rispondere all’emergenza. In osservanza di Convenzioni e Conferenze internazionali. Tra Palazzo Chigi e il Viminale ci saranno nutriti dossier sull’argomento: il ministro Salvini non dovrebbe ignorarne esistenza e contenuto.
Una nave carica di migranti nel mezzo del Mediterraneo e che, allo stato delle cose, non può attraccare da nessuna parte è un’emergenza umanitaria, ma temo che questo governo non capirebbe di cosa parlo, ed è soprattutto un problema politico: e questo il governo ha il dovere di capirlo”. Lo dichiara la senatrice del Pd Teresa Bellanova.
“Per questo è ora di smetterla anche con lo stucchevole balletto di posizioni apparentemente contrastanti tra 5Stelle e Lega, con le affermazioni del Presidente Fico e della Senatrice Nugnes che smentiscono la politica del Viminale – Aggiunge – Un balletto vergognoso di cui è doppiamente ostaggio chi è oggi in mare alle mercé di una parvenza di azione politica. Invece di chiacchiere varrebbe la pena continuare ad insistere, come già il Governo Gentiloni, sull’intervento delle Nazioni Unite in Libia. Si potrebbe sperare in una maggiore sensibilità rispetto all’Unione Europea
Grazie al vuoto politico tra le elezioni e la formazione del governo, le milizie libiche hanno infatti avuto tutto il tempo di meditare su come rinegoziare al rialzo il contenimento dell’immigrazione e il gesto di bloccare i porti sarà stato accolto con manifestazioni di giubilo. E questa è una responsabilità enorme che è tutta sulle spalle del governo giallo-verde”.
“Quanto visto nei giorni scorsi nella baraccopoli e nella tendopoli di San Ferdinando in Calabria quando come Pd abbiamo scelto di testimoniare la nostra vicinanza e il nostro impegno mentre attendevamo dal Governo una parola una che valesse la pena ascoltare sull’omicidio di Sacko Soumaila – conclude Bellanova – deve essere una lezione per tutti, anche per Salvini. Perché la questione delle migrazioni non può essere risolta solo dal Viminale e dalle Infrastrutture ma servono anche i titolari degli Esteri, dei rapporti con l’Europa. E’ un problema politico, anzi, geopolitico. Oggi noi glielo stiamo ricordando. Come lo evidenziamo anche al Presidente del Consiglio Conte, tuttora silente. Prima che sia troppo tardi per tutti”.


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