“In Italia una legge sull’affido condiviso esiste già e funziona bene. Quello che invece manca sono i servizi di counseling e di supporto alla genitorialità. Il Parlamento lavori su questo e su questo si intendano tutte le deputate e i deputati, a qualsiasi schieramento appartengono, oggi fermamente contrari al ddl Pillon e a un testo che sferra dalla prima all’ultima parola un attacco alle donne e ai minori, che tradisce i valori della Convenzione di Istanbul, che rischia di massacrare i minori trasformandoli in cose, un “bene” da dividere esattamente a metà come un oggetto della casa familiare. Il benessere degli adulti e dei minori non si ottiene per norma. Come sanno bene le donne e i minori la violenza domestica assume spesso dinamiche complicatissime e noi abbiamo l’obbligo etico e politico di norme che tutelino veramente e concretamente i più deboli, non che li schiaccino ulteriormente. Se dovesse passare questa norma per le donne italiane, soprattutto se vittime di violenza, separarsi diventerà molto più difficile e insostenibile economicamente. Quel ddl è inemendabile, e va ritirato. E’ paradossale: da una parte varano il Codice Rosso per contrastare la violenza di genere, dall’altra di fatto la alimentano con questo Decreto”.
Così la senatrice Teresa Bellanova che aderisce alla conferenza stampa indetta a Palazzo Madama da D.i.r.e. – Donne in rete contro la violenza, UDI – Unione delle donne in Italia, Rebel Network, Se non ora quando? – Coordinamento nazionale comitati, Casa internazionale delle donne, Differenza Donna, ARCI Nazionale, ArciLesbica Roma, CGIL – Confederazione generale italiana del lavoro, UIL – Unione italiana lavoratori.
“Non ci stancheremo mai di ripeterlo”, prosegue la senatrice Bellanova, “non è questo il modo per difendere le famiglie, le donne, i minori, i padri. La famiglia si sostiene veramente con politiche mirate e avanzate, combattendo la carenza di servizi e con solidi percorsi di accompagnamento nei casi di crisi familiari. Altrimenti è solo la peggiore delle propagande. Sulla pelle dei minori e delle donne”.


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