“Dopo la massa di dichiarazioni roboanti ed enunciazioni da campagna elettorale permanente, la rivoluzione annunciata sul reddito di cittadinanza sembra attestarsi su questa linea: rafforzare, come già sta accadendo con la Legge di bilancio 2018, la misura universale messa in campo a partire dal Governo Renzi, ovvero il reddito di inclusione, chiamandolo però reddito di cittadinanza. Accompagnato da politiche attive per il lavoro e da una riconfigurazione dei centri per l’impiego, esattamente come già avvenuto con i passati Governi Renzi e Gentiloni”. Lo afferma la senatrice del Pd Teresa Bellanova.

“Per le manovre cosiddette storiche – aggiunge – bisognerà aspettare di discuterne in Europa e dunque sappiamo già da adesso a chi addossare le responsabilità della mancata rivoluzione. A questo punto un consiglio è d’obbligo: visto che a cambiare sono solo i nomi, almeno siano bravi a copiare. Vada per la beffa, evitino almeno il danno”.


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