“Il caporalato è un cancro da estirpare con fermezza e rendere efficace il 603 bis è lo strumento fondamentale. Dal 2011, il reato di intermediazione illegale è nel codice penale ma nonostante i numerosi casi, di fatto, nessuno è mai stato condannato. Ora bisogna colpire con sistematicità rendendo la norma applicabile ai casi concreti. Serve rafforzare la prevenzione e il controllo sul territorio, con fermezza e organicità nel punire un sistema fatto di intermediazione illegale e sfruttamento, con l’obiettivo ultimo di sradicare il fenomeno del caporalato”. Lo dichiara la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd in commissione Agricoltura in Senato, comunicando il termine delle audizioni in Commissione e l’avvio della discussione per la prossima settimana.
“La naturale debolezza dei lavoratori – spiega – crea le condizioni per l’illegalità anche senza uso della violenza ma le condizioni di pericolo permangono sempre. Per questo dobbiamo rompere il sodalizio criminale costruendo le condizioni per favorire l’emersione del delitto con il supporto di chi è coinvolto, in primis il lavoratore, ma anche l’impresa inconsapevole o ricattabile. Per questo occorre mettere a disposizione strumenti di reclutamento di manodopera legali e accessibili, contando su una solidarietà di una filiera produttiva più equa. In questo senso – conclude Bertuzzi – l’organizzazione della rete anti caporalato sul territorio è determinante”.


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