“Dopo tre mesi intensi di lavoro si è concluso l’esame del provvedimento di contrasto al caporalato in Commissione Agricoltura del Senato. Sono stati mesi in cui ci siamo confrontati con imprese, sindacati, con i lavoratori e l’opinione pubblica”. Lo dichiara la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama.
“Il lavoro è stato lungo e difficile. Il coordinamento tra tre ministeri, Agricoltura, Giustizia e Lavoro con i corrispettivi capigruppo Pd Lumia e Parente – continua – è stato utile per armonizzare i diversi aspetti. Si è riscritto il reato di intermediazione illecita, la pratica inaccettabile di caporalato, superando l’inefficacia della norma del 2012. Si è completato il lavoro sulla Rete del lavoro agricolo di qualità. Sono questi i cardini dell’intero provvedimento. Deterrenza, controllo e prevenzione attraverso norme più stringenti le norme contenute nell’articolo 603-bis del codice penale sullo sfruttamento del lavoro e un’articolazione in sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità. Si punta, infine, all’uso del libro unico aziendale che entrerà in funzione con l’inizio del 2017. Tra gli emendamenti presentati, alcuni assorbiti da quelli della relatrice, riguardano la confisca dei beni, il controllo giudiziario dell’azienda ed la rimozione delle condizioni di sfruttamento. Adesso – conclude la capogruppo Pd – possiamo andare in aula dove l’approvazione potrà essere ampia. Ne abbiamo bisogno perché farlo ora costituirà un deterrente contro lo sfruttamento dei lavoratori in stato di bisogno profondo nelle nostre campagne e renderà più agibile per le imprese danneggiate da queste pratiche poter entrare nel circuito del lavoro di qualità”.


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