“Non abbiamo paura del fatto che i Parlamenti nazionali,
e lo dico da Presidente di un gruppo
parlamentare, possano vedere ridotti i propri poteri se il
Parlamento europeo aumenta i suoi. Se non perseguiamo questa
strada l’Europa politica non arriverà mai. Per noi questo
rimane l’obiettivo, la stella polare che David Sassoli aveva
individuato. E perche’ si arrivi a questo risultato dobbiamo
dire con forza che l’unanimita’ non ha piu’ senso: sulle finanze
Ue, sulla giustizia, sulle politiche per la famiglia, sulla
sicurezza sociale, sulla politica estera e di difesa. I nostri
figli sono nati europei”. Lo dice il capogruppo del Pd al
Senato, Francesco Boccia, in conferenza stampa nella Sala
Berlinguer dei gruppi parlamentari con una delegazione Spd.
“La dimostrazione di quanto l’Europa
non sia nelle corde dei governi di destra, a partire da quello
italiano, sta nei fatti sul Pnr, una grande conquista comune.
Sulla pelle degli enti locali e delle regioni, oggi il governo
gioca una partita propagandistica e anti europea, una sfida a
chi crede meno all’Europa. Il ministro Fitto ha smontato il
Pnrr, il ministro Giorgetti dice che non serve e lo inviamo di
due anni”. Lo ha detto il capogruppo al Senato del Pd, Francesco
Boccia, nel corso di una conferenza stampa alla Camera con una
delegazione dell’Spd al Bundestag, guidata dal capogruppo Rolf
Mu’ tzenich.
“La dimostrazione di quanto l’Ue non sia
nelle corde della destra, a partire dal Governo italiano, sta nei
no al Pnrr già a partire dall’accordo del 2020, quando votarono
contro. Mentre noi ci confrontiamo sul futuro dell’Europa, il
ministro Giorgetti che per sei mesi non ha dato risposta in sede
Ecofin sul patto di stabilità, litiga sui tempi con Fitto, che ha
la delega al Pnrr, dopo averlo smontato, tolto le risorse a
regioni e territori e poi rimontato”. Lo ha detto il capogruppo
del Pd al Senato, Francesco Boccia, durante la conferenza stampa
nella sede del gruppo dem alla Camera al termine di un ciclo di
incontri tra i parlamentari Pd e una delegazione dell’Spd al
Bundestag.
“Sull’1% della crescita attesa del nostro Pil lo 0,9% è
condizionato al Pnrr con scadenza 2026- ha sottolineato Boccia-
mentre Giorgetti poche ore fa ha detto che il Pnrr potrebbe
essere benissimo diluito o dilazionato fino al 2027 o al 2028. La
maggioranza litiga sulla pelle del Pnrr e dei cittadini”.
“Purtroppo anche oggi tocchiamo con mano
come le destre e la destra italiana in particolare non abbiano
nelle loro corde l’interesse europeo. E’ di oggi il litigio nel
nostro governo tra i ministri Giorgetti e Fitto sul PNRR. Piano
che la destra oggi al governo, al tempo, non voto’. I ministri
stanno litigando sui tempi. Fitto nei mesi scorsi ha smontato il
piano, ma garantendo che non ci sarebbero stati ritardi sulle
scadenze del 2026. Giorgetti ha invece affermato che le scadenze
potrebbero slittare dimenticandosi che le previsioni contenute
nel Def sono condizionate dalle scadenze del Pnrr. Questo
governo gioca con il bilancio dello Stato e sulla pelle di
lavoratori e imprese. Sembra una gara, nel governo, a chi crede
meno nel Pnrr”. Lo dice il capogruppo del Pd in Senato,
Francesco Boccia, durante la conferenza stampa con una
delegazione del Spd, alla Sala Berlinguer del palazzo dei gruppi
di Montecitorio.
“Noi siamo gandhiani. Vito Leccese è in campo e ha le carte in regola
per decidere cosa fare. L’ultima parola spetta ai baresi”.
Così il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia a margine
della conferenza stampa dem con la delegazione Spd in Italia.


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