“Attendiamo ancora risposta per Urso in aula”

“Con una nuova interpellanza urgente il PD chiede in Senato con i senatori Boccia, Basso e Nicita, se il Governo stia procedendo a nuovi accordi con Starlink che prevedano nuovi investimenti finanziati dagli italiani per incrementarne la performance.
“Apprendiamo oggi dalla stampa che i lobbisti di Musk insistono ancora: pur riconoscendo i limiti della tecnologia Starlink, essi annunciano la capacità di migliorare le prestazioni di Starlink, intestardendosi nel cercare di ottenere i finanziamenti a carico della spesa pubblica nazionale e cioè degli italiani. Ma la stessa persona che promuove l’ingresso di Starlink nel nostro Paese ammette che la priorità dev’essere la fibra ottica. Bene: allora perché spingere le reti satellitari con il sostegno pubblico? Sembrava un razzo ma era un calesse: se Starlink è un business sostenibile, che vada avanti con i capitali privati di Musk. Nessun centesimo dei cittadini italiani deve essere usato per sponsorizzare la penetrazione commerciale di una multinazionale straniera.
Per mesi abbiamo ripetuto in Parlamento e fuori da esso che l’ipotesi di finanziare i satelliti di Musk con i soldi degli italiani fosse irricevibile e scandalosa: i finanziamenti europei sono agganciati agli obiettivi europei, cioè alla realizzazione di reti di connettività a 1 giga, livelli che non possono in alcun modo essere conseguibili con la rete Starlink.
L’ipotesi di inserire la connettività satellitare a bassa quota al posto della fibra è un vero e proprio bidone, a spese del futuro degli italiani. Grazie alla nostra protesta il Governo ha dovuto rinviare queste ipotesi. Ma la verità è che l’intenzione c’è sempre: quella di usare risorse pubbliche per finanziare terminali e infrastrutture di un’impresa commerciale americana, peraltro senza alcuna procedura trasparente né confronto pubblico. Invece di procedere a offrire la fibra per tutti, il Governo cerca scorciatoie? L’insistenza del lobbista di Musk, Andrea Stroppa, alimenta nuove preoccupazioni per sprechi pubblici e favoritismi privati, soprattutto quando il vicepremier del Governo Salvini fa pubblicità diretta alle imprese dell’uomo più ricco del mondo, dimenticandosi delle imprese nazionali e della nostra sicurezza. Musk e i suoi referenti possono tranquillamente partecipare a bandi, presentare offerte, dimostrare di essere competitivi ma senza elemosinare soldi pubblici. Questo governo deve decidere da che parte stare: con i cittadini italiani o con gli ultramiliardari d’oltreoceano. Nei giorni scorsi, come opposizioni, abbiamo sollecitato il ministro Urso a venircelo a dire. Non svendiamo le nostre reti, ma raddoppiamo. Basta operazioni opache. Basta favoritismi. L’Italia non è in vendita”.


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