Senatore Boccia dire ai fuoriusciti della Liguria che “forse avevano sbagliato indirizzo prima” è stato un errore?
«Ieri Schlein ha detto parole chiare sulla natura pluralista del Pd. Io sto a questo. E aggiungo che tutti quelli che negli ultimi anni sono andati via hanno sempre avuto torto, lo dice la storia. E poi dal giorno dopo il congresso si sono iscritte 30mila persone nuove: varranno un po` di più dei 31 di Genova, o no?». In realtà non tutte le scissioni sono finite male: Art.1 è rientrato e ha preso molto piede al Nazareno. «È l`ammissione che fuori non c`è nulla. L`alternativa alla destra si costruisce dentro il Pd. Lo stesso Bersani ha detto alla nostra festa che con il cuore non se ne era mai andato. Il ritorno a casa è stato naturale perché loro vogliono la stessa che cosa che vogliamo noi: allargare il Pd e renderlo perno di una coalizione ampia. È quando si è provato ad utilizzare il partito per fare scalate personali che è sempre finita male».
Il Pd è diventato troppo radicale, come denunciano i riformisti?
«Se la società cambia, devono cambiare pure i partiti. Ed Elly incarna bene questo cambiamento. Perciò ritengo la querelle riformisti contro massimalisti una polemica goffa. Dopodiché la linea è quella che vince il congresso, non può essere un`altra. Come ha fatto Meloni a destra, Schlein ha dato una risposta a una domanda nuova di politica che viene da sinistra. Imprimendo al Pd
un profilo culturale molto spinto attraverso alcune battaglie identitarie: salario minimo, lotta al precariato e ai cambiamenti climatici, scuola e sanità pubblica».
Il Pd è però nato dall`unione di tradizioni diverse: mortificare le istanze catto-dem non rischia di snaturare il progetto originario?
«Il nuovo Pd è una forza di sinistra moderna, europea, aperta al mondo e al dialogo con le nuove generazioni. Una cosa che non c`entra nulla con gli schemi del passato. Da quanto non avevamo le piazze piene? Il Pd è tornato empatico, abbiamo ristabilito una connessione sentimentale con il nostro popolo. Basta per vincere le elezioni? No. Per aprire una fase politica nuova sì, e sta avvenendo».
Ma i sondaggi vi danno sempre intorno al 20%.
«I sondaggi dicevano anche che Schlein avrebbe perso le primarie».
Quindi sono sbagliati?
«Chi non aveva visto arrivare Elly ai gazebo, ora non vede neppure l`ondata di entusiasmo che sta suscitando. Il primo sondaggio vero saranno le Europee. E mi auguro che di qui al 9 giugno 2024, quando si voterà, vogliano tutti combattere anima e corpo contro la destra. Anzi, mi piacerebbe che l`intera classe dirigente del Pd si candidasse in prima persona per vincere. Se me lo chiedono, io lo faccio. E vorrei che lo dicessero tutti».
Con un risultato sotto le attese, la segretaria rischia il posto?
«La segretaria ha vinto il congresso e dura 4 anni. Comunque sono sicuro che andrà bene. Ricordo che domenica a Pontida ci sarà la Le Pen, che ha nel suo programma la distruzione dell`Europa. Cosa che dimostra ancora una volta l`ambiguità della destra di Meloni e Salvini. E il pericolo che corre l`Italia se dovessero prevalere loro».
In contemporanea ci sarà anche un`importante tornata di comunali. Conte ha già messo le mani avanti: le alleanze saranno sporadiche. Non vi siete stancati di inseguire il M5S?
«Se saranno sporadiche, anche i risultati saranno sporadici. Noi abbiamo messo tutti insieme sul salario minimo, stiamo organizzando battaglie comuni in Parlamento. Certo non possiamo costringere nessuno a stare in coalizione. Né inseguirli. Ma ormai è chiaro anche ai bambini che per sconfiggere la destra si può solo fare l`alleanza col Pd. Le Europee saranno dirimenti per tutti, non solo per noi. I sovranisti rischiano una sconfitta storica che potrebbe avere ripercussioni sul governo italiano, farsi trovare pronti dovrebbe essere una priorità».
Governo che appare in affanno, ma che non ha nulla da temere, vista la vostra frammentazione…
«Hanno tradito tutte le promesse dal blocco navale alle piroette di Salvini sulle tasse – e non hanno le risorse per fare una manovra che aiuti famiglie e imprese, mentre le politiche industriali sono al palo. Ecco perché in autunno il Pd ripartirà con una grande mobilitazione. L`Italia si merita di meglio di questa banda di improvvisatori che, per nascondere i loro insuccessi, attacca il commissario Gentiloni facendo un danno al Paese».