“Presidente commissione non può decidere da solo e giudicare emendamenti opposizione”

“Ieri sera le colleghe e i colleghi componenti della 1a Commissione hanno, come sempre, dato il loro contributo ad un confronto non semplice, serrato, molto serio e approfondito, probabilmente sul tema più importante di questa legislatura, perché la maggioranza intende, con un’azione del Governo e non con un’azione parlamentare, proporre al Paese una modifica dell’impianto fondante la nostra Repubblica.
Noi abbiamo trascorso i primi 15-16 mesi con molti scontri e con molti confronti, ma mai, dico mai, abbiamo superato alcuni limiti che riguardano il rapporto non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche tra Presidente di Commissione e componenti. Ieri al collega Magni, in un momento che probabilmente ha coinciso con una perdita di equilibrio, speriamo solo per stanchezza, del presidente Balboni, è stato detto che sarebbe stata chiamata la forza pubblica, addirittura, in una Commissione parlamentare.
Io devo dire che non ho mai sentito nessun collega ipotizzare l’allontanamento di un componente della Commissione con la forza pubblica: forse intendeva gli assistenti. Io mi auguro, lo ripeto, che il presidente Balboni ieri fosse solo stanco e che tutti quanti noi vogliamo derubricare questa serata infelice come una serata che non si ripeterà più.
Il tema, però, non è solo la vicenda che riguarda il senatore Magni, che ha tutta la mia solidarietà e ovviamente il sostegno del Gruppo del Partito Democratico. Il tema è come proseguiamo, di qui alle prossime settimane, dentro un perimetro di regole condivise.
Non esiste che un Presidente di Commissione faccia valutazioni, durante una seduta, sulla natura degli emendamenti presentati dalle opposizioni. Non esiste che un Presidente di Commissione dica: questo va bene, questo va male, questo è ostruzionistico, questo è stato fatto apposta.
Il Presidente Balboni, è Presidente in quella commissione anche a nome nostro. Balboni è il mio Presidente nella 1ª Commissione, anche se lo ha votato la maggioranza e noi non l’abbiamo votata. E deve tutelare anche i miei di diritti, quelli del mio Gruppo parlamentare e quello dei Gruppi parlamentari di opposizione. Balboni non è lì per rispondere al Governo Meloni. È lì per rispondere al Parlamento, al Senato. E a tutti gli altri colleghi. Dico ciò in uno spirito costruttivo, non distruttivo, perché vorrei che uscissimo da questa discussione con un accordo serio sulle regole.
Sui tempi noi non abbiamo problemi. Possiamo passare tutto il tempo che volete, in quest’Aula e nelle Commissioni, ma i tempi devono essere decisi prima. Non esiste che si faccia un’intesa sui tempi e poi il Presidente, unilateralmente, senza nemmeno ascoltare l’Ufficio di Presidenza, decida che, da un certo momento in poi, si va avanti.
Lo dico al presidente Balboni, ma vale per tutti noi. Questa istituzione non è di nostra proprietà. Noi dobbiamo servirla in punta di piedi, rispettando le regole che riguardano tutti noi; che riguardano noi come lei. Il presidente non può decidere unilateralmente, senza aver condiviso con tutti, un percorso. Se lo decidesse a maggioranza, noi non saremmo d’accordo, ma lo accetteremmo, perché sono le regole della democrazia.
Non esiste, però, che un Presidente di Commissione decida in maniera autonoma. Non lo fa nemmeno il Presidente al Senato, avendone la facoltà su molti dei passaggi regolamentari. Non lo fa nemmeno il presidente del Senato, perché, anche nei momenti più critici, ci si incontra fuori dall’Aula di là e si prova a far sì che quest’Aula funzioni rispettando le richieste di tutti. Richieste che possono essere condivise o no, a quel punto si votano, ma si votano.
Nessuno di noi può dire: qui comando io e si fa come dico io, perché tale comportamento non appartiene alla stagione repubblicana e io non vorrei che fosse l’ennesima dimostrazione di una insofferenza alle regole, l’ennesima dimostrazione di un’insofferenza verso un modello che noi continuiamo a difendere”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia intervenuto in aula questa mattina a Palazzo Madama.


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