“Il Ministro Calderoli, ora spalleggiato dal leader del suo partito Salvini, ancora una volta si è preso gioco delle istituzioni calpestando le
Conferenze (Stato Regioni e Unificata) che regolano i rapporti
tra lo Stato e gli enti territoriali. Oggi cerca di mettere una
toppa che è più grande del buco comunicando di aver trasmesso il
ddl, ma probabilmente confondendo la Conferenza delle Regioni
con i luoghi istituzionali nei quali sarà chiamato sicuramente
dai Presidenti di Regione del Pd a dar conto. La Lega non può
pensare di essere maggioranza di governo e di occupare,
calpestandole, le istituzioni. Anche dal Presidente Fedriga ci
aspettiamo chiarezza. Era già successo con la prima versione del
ddl sull’autonomia, poi declassata a bozza di lavoro, e sta
succedendo di nuovo. Prima i titoli roboanti per placare le
pulsioni leghiste e oggi è costretto a tornare indietro
parlando, di nuovo, di un testo trasmesso in forma di bozza.
Calderoli deve capire che sull’autonomia differenziata il PD non
farà sconti, non permetteremo che la Lega spacchi il Paese
secondo il progetto originario a scapito delle aree più deboli
del paese al Sud come al Nord, comprese le aree interne e le
aree di montagna. Se la destra al governo ritiene di affrontare
con questa arroganza le riforme che incidono sugli assetti del
Paese senza alcun confronto preventivo, ma presentando a Enti
locali e al Parlamento un testo su cui andare avanti con
arroganza troverà le barricate. Il PD lo ha ribadito dal primo
istante: i LEP vanno definiti in Parlamento, e non da
improbabili cabine di regia, nessun riferimento ai residui
fiscali, nessuna ipotesi di regionalizzazione della scuola e
soprattutto risorse immediate e disponibili per i fondi di
perequazione sulle infrastrutture e sui servizi alla persona. È
la stessa posizione che avevamo nel 2020, quando ottenemmo l’ok
di Regioni e Enti locali in Conferenza Unificata. L’Autonomia
non si attua con il solo articolo 116 ma la si attua con
l’intero Titolo V e lo si fa in parallelo. Solo così è
attuazione del principio di sussidiarietà che rafforza l’unità
nazionale, l’impostazione di Calderoli spacca il Paese in due e
produce gravi danni”. Così Francesco Boccia, senatore PD e
responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale.


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