“Dal giorno in cui si è insediato, il governo Meloni ho subito mostrato una forte insofferenza per l’autonomia e l’equilibrio dei poteri, sancito dalla nostra Costituzione.
Il potere della Corte dei Conti di vigilanza e controllo sul Pnrr è stato cancellato con un tratto di penna; poi la riforma del Premierato, la madre di tutte le riforme, oggi parcheggiata in attesa di tempi migliori, che avrebbe notevolmente ridimensionato i poteri del Presidente della Repubblica. Per non parlare dei continui attacchi all’autonomia della magistratura. Ogni volta che un’autorità terza mette in discussione le scelte del governo perché palesemente contro la Costituzione, la destra reagisce silenziandoli o minacciandoli o provando a cambiare la Costituzione stessa che la destra non ha mai sentito propria. Anche adesso, con il ddl Foti, vorrebbero riformare la Corte dei Conti, colpevole solo di aver portato alla luce inadempienze e abusi di potere che questo governo vorrebbe normalizzare. È un atteggiamento preoccupante, un attacco alla nostra democrazia. Se la destra non è in grado di attuare le proprie politiche dovrebbe lavorare sulla propria inadeguatezza, non individuare nemici da abbattere, indebolendo pezzi di istituzioni e scaricando sempre le colpe sul nemico di turno. Governare non significa comandare, ma forse non lo hanno ancora capito o più semplicemente fanno finta di non capire perché per loro l’esercizio del comando è l’unica strada che conoscono”. Così Francesco Boccia, presidente dei Senatori del Partito Democratico, a Melpignano (Lecce) per la chiusura della scuola di formazione politica “Mimì Ranieri” organizzata dal PD Puglia.


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