Il Pd di Bari deve arrivare ad una sintesi politica per presentare un solo nome come candidato sindaco al tavolo del centrosinistra. Non possono esserci più proposte di candidature portate dai democratici. E se necessario la coalizione deve fare le primarie, nessuno può mettere condizioni. Il capogruppo al Senato, Francesco Boccia, braccio destro della segretaria Elly Schlein, tira la linea all`assemblea cittadina del Pd che s`è riunita ieri, chiede unità nel partito e parla di una nuova stagione politica.
Senatore, nel Pd ci sono tre possibili aspiranti candidati sindaco: Marco Lacarra, Paola Romano e Pietro Petruzzelli. Come sceglierete il vostro candidato?
“Sono tutti nomi eccellenti, ma è giusto che il Pd faccia sintesi su un unico nome. Questa è l`unica strada”.
In che maniera?
“Servià una sintesi politica con un confronto interno. Non ci possono essere altri metodi. Il partito ha la maturità per farlo, e dopo si discuterà al tavolo della coalizione per cercare anche in quella fase l`unità. Il Pd a Bari c`è e non può permettersi di divisioni, altrimenti si ripercuotono all`esterno”.
Quale sarà il criterio?
“Non possiamo metterci nella condizione di individuare il candidato con criteri e meccanismi che vadano bene agli altri, con gli alleati dobbiamo condividere il programma di Bari per il futuro, ma per il nostro candidato dobbiamo fare sintesi noi”.
Il Movimento 5 Stelle ha posto il veto sulle primarie. Con le primarie loro uscirebbe dalla coalizione.
“Non si costruisce l`unità con i veti. Nessuno può mettere condizioni, così come non le poniamo noi. Stiamo cercando di unire in tutta Italia, Foggia è stato per esempio un buon esercizio di unità, così come l`Abruzzo. Fondamentale sarà il risultato delle elezioni di Foggia per gli sviluppi sulla coalizione. Non si può prescindere da una grande coalizione”.
Quindi a Bari devono celebrarsi le primarie?
“Non escludo le primarie, ma queste devono servire per allargare il perimetro della coalizione e non per spaccare. È chiaro che se non si riesce a fare sintesi con il confronto politico le primarie diventano necessarie, per noi restano il metodo democratico per scegliere il miglior interprete del programma della coalizione”.
Il 25 si riunirà il tavolo politico della coalizione in queste sede il Movimento 5 Stelle chiede chiarezza sulle primarie.
“Il Pd il 25 ottobre chiederà agli alleati di lavorare sui temi, serve un programma di rottura con la destra. Bisogna fare proposte su welfare, trasporti, edilizia e cultura. Un programma che sia distintivo e completamente diverso. Quella davanti a noi è una stagione politica nuova, non è il dopo Decaro o il dopo Emiliano. Quella fase è finita. Il tavolo ha una grande nuova responsabilità”.
Cosa vuole dire?
“Il tavolo della coalizione è di fiente ad una responsabilità collettiva più grande di quella dei singoli perché decide valori, principi e programmi per questa nuova stagione politica. Due cicli di Emiliano e Decaro hanno trasformato Bari; da una delle tante città del sud in crisi, che faceva ì conti con i problemi tipici del Mezzogiorno, è diventata orgoglio, come la Puglia. Un Mezzogiorno che ha dimostrato di poter cambiare, ma tutto questo non basta più. Non possiamo pensare di avere crediti perché in politica non ci sono crediti”.
È un messaggio alla coalizione?
“Il totonomi no può essere un rodeo, nè il metodo. L`obiettivo è unire attraverso il Pd tutte le reti associative, del volontariato e del terzo settore ai partiti della coalizione per aprire questa nuova stagione. C`è da costruire ed è su questo che bisogna ora lavorare, non ci sono altre priorità”.
Nichi Vendola ha lanciato il nome del presidente della Giusta causa, Michele Laforgia come candidato. Che pensa?
“È un autorevole esponente della società civile barese, da sempre impegnato nel campo del centrosinistra. C`è un confronto anche sul suo nome. Immagino che anche Laforgia voglia unire le forze in campo per battere le destre. Il confronto avverrà sul tavolo della coalizione”.
Quando saranno sciolti tutti i nodi?
“Aspettiamo Foggia, e poi sarà serrato il confronto su Bari. Le prossime settimane saranno tutte importanti, ma bisogna rimettere ordine al percorso. Prima devono venire i temi e la responsabilità. I partiti devono essere in grado di sentire i “marciapiedi”. Entro fine anno il percorso dovrà essere completato”.


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